Ravvedimento speciale 2023: prima scadenza vicina. Cosa fare?
Ravvedimento speciale 2023: si avvicina la prima scadenza di una delle numerose misure previste dall’ultima sanatoria che permettono di mettersi in regola con il fisco a condizioni agevolate. Quando bisogna effettuare il pagamento? Cosa succede se si salta l’appuntamento? Uno sguardo veloce alle informazioni più importanti sul tema.
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Ravvedimento speciale 2023: prima scadenza vicina
Ravvedimento speciale 2023: si avvicina la prima scadenza di una delle numerose misure che permettono di mettersi in regola con il fisco previste dall’ultima sanatoria. Nello specifico, per usufruire delle condizioni agevolate previste dal ravvedimento speciale 2023 (1/18 delle sanzioni previste più un interesse che arriva al 2% annuo in caso di rateizzazione e, naturalmente, le imposte dovute) è necessario effettuare il pagamento entro il 2 ottobre.
Entro tale data è possibile effettuare il versamento dell’unica rata. In alternativa, si può versare la prima rata di un piano che potrà avere un’estensione massima di 8 rate. Tale piano di rateizzazione procederà per scadenze improrogabili e dovrà essere completato entro il 20 dicembre 2024. Quindi, i pagamenti successivi al primo dovranno cadere il 31 ottobre, il 30 novembre, il 20 dicembre 2023 e poi il 31 marzo, il 30 giugno, il 30 settembre, e infine il 20 dicembre 2024.
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Cosa fare?
Ravvedimento speciale 2023: questa misura di conciliazione si rivolge a chi vuole regolarizzare una violazione riguardante dichiarazioni dei redditi presentate al 31 dicembre 2021 anche se presentate tardivamente, cioè oltre il termine dei 90 giorni. Dunque, sono escluse quelle omesse, in pratica, anche quelle presentate oltre il termine dei 90 giorni. Non attiene nemmeno alle violazioni relative al quadro RW.
Per usufruire del ravvedimento speciale 2023 non è necessario fare domanda: per aderire basta pagare la prima o unica rata. Se si sceglie la rateizzazione si dovrà pagare secondo le scadenze previste: saltare un pagamento entro la data prevista comporta la decadenza dai benefici previsti dalla misura.
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