Tari 2024: come si calcola? Importo da pagare e scadenze
Tari 2024: come si calcola? Importo da pagare e scadenze
Tari 2024: di cosa si parla esattamente quando ci si riferisce al tributo? Come si effettua il calcolo? Quali sono le scadenze da rispettare per quanto riguarda i pagamenti? Una panoramica veloce sulle informazioni più importanti relative alla cosiddetta “tassa sui rifiuti”.
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Tari 2024: cosa è e come si calcola?
Tari 2024: quando si parla di Tari ci si riferisce alla cosiddetta “tassa sui rifiuti”. Viene versata ogni anno al comune in cui è ubicato un’immobile di cui si detiene la proprietà. La Legge 147 del 2013 dispone i criteri in base a cui si effettua il calcolo dell’importo, una quota dello stesso è determinata dal comune di appartenenza. Nello specifico, la Tari pesa su chi ha il possesso o la detenzione a qualsiasi titolo di locali, ma anche aree scoperte, che potrebbero produrre rifiuti urbani. Il suo versamento spetta a tutti i possessori e detentori dei locali o dell’area suscettibile alla produzione di rifiuti. Nel caso in cui la detenzione sia inferiore ai 6 mesi nel corso dell’anno solare, invece, a dover versare la Tari è soltanto il proprietario o comunque chi la detiene a titolo di proprietà, usufrutto, uso, abitazione.
Sono diversi i fattori che concorrono alla determinazione dell’importo della Tari: innanzitutto, la superficie in metri quadri, il periodo di possesso/detenzione, la tipologia del nucleo familiare. A questo punto da sottolineare come il tributo si divida in 2 distinte quote: una quota “fissa” che, appunto, si riferisce a un coefficiente di potenziale produzione di rifiuti, quindi, ai costi “fissi” del servizio in relazione alla tipologia dell’immobile e alla sua superficie; una quota “variabile” che cambia in relazione a un coefficiente di produzione di rifiuti media su base presuntiva e che attiene ai costi relativi a raccolta, trasporto, trattamento, smaltimento, riciclo dei rifiuti.
Quando si deve pagare?
Tari 2024: quando bisogna pagare il tributo? Da sottolineare a proposito della tassa sui rifiuti che, a differenza della maggior parte delle imposte, cioè delle tasse legate al reddito, non è il contribuente a dover svolgere un’autodichiarazione. In pratica, è il comune di ubicazione dell’unità immobiliare a inviare una cartella di pagamento che può essere spalmata su 2 o 3 rate rate. A questo punto si può inoltre precisare che le scadenze relative al versamento cambiano da comune a comune ma, in linea di massima, la prima rata andrà versata – attraverso F24, bollettino postale o Mav – entro aprile, la seconda entro luglio. Il saldo finale di solito scatta entro metà dicembre.
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