Mutuo 2024: rate variabile +60% in 2 anni. Le prospettive (aggiornamento 15 OTTOBRE)
Mutuo 2024: rata variabile +60% in 2 anni. Quali prospettive?
Ultime notizie Mutuo 2024: rate variabile +60% in 2 anni. Le prospettive (aggiornamento 15 Ottobre)
Mutuo 2024: rata variabile +60% in due anni. Mutuo 2024: la Bce ha scelto di continuare con la politica di rialzo dei tassi di interesse in ottica anti-inflazione. La Banca Centrale Europea sembra intenzionata a seguire questa direzione almeno fino alla fine dell’anno. Intanto, i dati più recenti riferiscono di come la rata dei piani di ammortamento a tasso variabile siano cresciute di circa il 60% negli ultimi 2 anni.
Mutuo 2024: rata variabile +60% in 2 anni
Mutuo 2024: nelle scorse settimane è arrivato il nono aumento consecutivo dei tassi di interesse da parte della Bce. Tra le conseguenze dirette della strategia anti-inflazione della Banca Centrale Europea l’aumento degli interessi che pesano sui mutui a tasso variabile. Chi ha sottoscritto un piano di ammortamento volto all’acquisto di un immobile, appunto, a tasso variabile, a gennaio 2022, oggi, si trova a pagare il 60% in più guardando alla rata iniziale.
Andando a guardare i dati snocciolati dagli esperti, in primis dalla Fabi, il sindacato dei bancari, i mutuatari potrebbero arrivare a pagare il 61% in più rispetto alla rata iniziale a dicembre 2023. Tale situazione dovrebbe mantenersi pressoché stabile fino a luglio 2024 quando la percentuale scenderà: a quel punto l’esborso sarà del 57% in più. Un andamento che viene prospettato in base a quello dell’indice Euribor a 3 mesi, ossia il valore su cui si determina, in breve, l’importo della rata del mutuo variabile.
+100mila euro per acquistare casa nei maggiori centri
Mutuo 2024: a fine anno l’Euribor a 3 mesi dovrebbe attestarsi al 3,86%. Significa che il tasso sui mutui si muoverà ben oltre il 5%. Per avere un’inversione di tendenza si dovrà aspettare almeno la primavera se non l’inizio dell’estate 2024: a marzo il tasso che pesa sui mutui tornerà intorno al 5%, dovrebbe scendere al disotto di questa soglia a giugno 2024. Dunque, per vedere tassi inferiori al 3% bisognerà aspettare almeno metà 2025.
Insomma, un quadro decisamente poco incoraggiante, soprattutto se si pensa che la Bce potrebbe rialzare ulteriormente i tassi, almeno un’altra volta (una buona notizia sarebbe anche un mantenimento agli attuali livelli se proprio non si intravede una riduzione all’orizzonte). Se poi si traducono le percentuali in moneta sonante è ancora più evidente la straordinarietà della situazione: in generale, l’esborso complessivo di chi ha acceso un mutuo a tasso variabile per acquistare un immobile in un grande centro italiano (Milano, Roma, Napoli) sarà di circa 100mila euro in più rispetto a quanto preventivato a fine 2021.
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