Imu 2024: come si calcola, quando si versa, dove si paga di più
Imu 2024: si avvicina il secondo pagamento riguardante l’imposta sugli immobili; cadrà intorno a metà dicembre. Come si calcola l’importo versare? I parametri da tenere in considerazione dipendono in gran parte dalle delibere in merito dei singoli comuni. Una panoramica veloce sulle informazioni più importanti sul tema.
Tari 2024: come si calcola? Importo da pagare e scadenze
Imu 2024: si avvicina la data del saldo
Imu 2024: si avvicina la scadenza per il saldo o comunque per il versamento della seconda rata riguardante l’imposta sugli immobili (ad eccezione dell’abitazione principale non di lusso). Nello specifico, il versamento andrà effettuato entro il 16 dicembre 2023. Ora, come si calcola l’Imu? Non è un’operazione semplicissima. In generale, si può dire che il passaggio fondamentale consiste nel controllare se il comune in cui è localizzato l’immobile ha effettuato dei cambiamenti nell’aliquota a cui fare riferimento.
D’altra parte, i Comuni hanno dei tempi ben precisi per modificare le aliquote rispetto a quelle previste a livello nazionali: in base a una modifica fissata dalla Legge di Bilancio 2023, se la delibera non arriva entro i termini prefissati, il calcolo dell’Imu andrà effettuato in base all’aliquote base (e non più a quella applicata nell’anno precedente). Si tratta di una precisazione importante visto che se ormai la rata di giugno appartiene al passato, l’importo della rata da versare entro metà dicembre potrebbe cambiare anche di molto.
Come si calcola la rata?
Imu 2024: fatte queste precisazioni, si può aggiungere che sono 3 i dati fondamentali per determinare l’importo dell’Imu. La rendita catastale dell’immobile, il cosiddetto coefficiente Imu (che varia in base alla tipologia catastale) e, appunto, l’aliquota stabilita dal comune. Il punto di partenza è in ogni caso la base imponibile che a sua volta si calcola sulla base della tipologia catastale. Quindi, la formula da applicare in generale è rendita catastale X coefficiente imu = base imponibile.
Infine, sulla base imponibile andrà applicata l’aliquota comunale. Quella base è pari allo 0,86%, questa può salire fino ad un limite massimo pari all’1,06% (anche se in casi specifici è data facoltà ai comuni di superare tale soglia). La maggior parte dei comuni italiani non sfora l’1,06% poi ci sono casi particolari dove si scende ben sotto l’8,6% (come L’Aquila, Gorizia o Udine) e altri dove si sale fino allo 1,14% (Milano, Brescia, Savona, Potenza).
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