Sondaggi elettorali Swg, gli italiani si avvicinano a Israele, ma la maggioranza non si schiera
Perdono consenso tutti i partiti sopra il 10%
Anche se tutta l’attenzione mediatica è concentrata sulla guerra in Medio Oriente, cominciamo come sempre la nostra analisi dalle intenzioni di voto, che questa settimana nel caso di Swg sono particolari. I sondaggi elettorali dell’istituto di Trieste, infatti, danno tutti i maggiori quattro partiti in arretramento, a vantaggio di quelli più piccoli.
Così Fratelli d’Italia scende dal 28,7% al 28,4%, e gli alleati leghisti dal 10,3% al 10,1%. Questi cali sono solo in parte compensati, nel centrodestra, dal guadagno di due decimali da parte di Noi Moderati, che va all’1%, mentre Forza Italia è ferma al 6,4%.
All’opposizione è importante il segno meno per il Movimento 5 Stelle, che perde lo 0,4% e va al 16,1%. Giù anche il Pd, dal 19,8% al 19,6%. Nel centrosinistra più che compensano questo arretramento Verdi e Sinistra, che guadagnano tre decimali portandosi al 3,6% e +Europa, che sale dal 2,4% al 2,5%.
Al centro Azione raggiunge il 4 grazie alla crescita dello 0,3%, mentre Italia Viva è stabile al 2,5%.
Tra le formazioni minori Per l’Europa con Paragone stacca Unione Popolare, salendo all’1,8%, mentre la lista di sinistra radicale perde due decimali e va all’1,4%. Su di due decimali anche i partiti sotto l’1%.
Sondaggi elettorali Swg, per il 26% quello che accade in Medio Oriente è colpa degli Usa
Ed eccoci alle domande sulla guerra tra Israele e Hamas. Secondo i sondaggi elettorali di Swg l’attacco di Hamas ha provocato un avvicinamento degli italiani alla comunità israeliana. Coloro che affermano di sentirsi più vicini a essa in due anni sono passati dall’11% al 25%, mentre scendono dal 19% al 10% quelli che rispondono che preferiscono quella palestinese.
Scendono del 10% gli indecisi, al 14% e sono comunque maggioranza quelli che non si schierano. Sono il 51% e nello specifico il 30%, +9% rispetto al 2021, si sente vicino a entrambe le comunità, mentre il 21% a nessuna delle due, +4% in due anni.
C’è unanimità nel giudicare l’attacco di Hamas del 7 ottobre come una mossa insensata che non fa gli interessi dei palestinesi e un atto terroristico intollerabile. La pensa così rispettivamente l’85% e l’84% degli intervistati.
Allo stesso tempo, però, metà di essi crede che sia stata una reazione comprensibile ad anni di repressione israeliana, mentre il 33% crede sia stato l’unico modo possibile per affermare i diritti palestinesi.
Ma di chi è la colpa di quanto è successo? Almeno in parte sono un po’ tutti responsabili secondo gli italiani, ma se guardiamo alle responsabilità storiche totali, e non solo parziali, al primo posto vi è Israele, con il 30%, seguita dagli Usa con il 26%, mentre all’Iran danno la colpa il 24% e alla Palestina il 23%. Meno, il 17%, accusa i Paesi arabi e quelli europei
Questi sondaggi elettorali sono stati svolti dall’11 al 13 ottobre con metodo Cawi su 800 soggetti. Nel caso dei sondaggi elettorali dall’11 al 16 su 1.200 persone con metodo Cati-Cawi-Cami.
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