Bonus elettricità: domanda, importo e requisiti. Come cambia
La Manovra per il prossimo anno ha appena cominciato l’iter parlamentare che terminerà con la sua approvazione entro dicembre. All’interno della versione finale della Legge di Bilancio 2024 si dovrebbe trovare anche un “ritocco” al Bonus elettricità. Ancora diversi gli aspetti da chiarire sulle modifiche che il Governo ha deciso di apportare al sostegno economico. Ecco quello che si sa al momento.
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Bonus elettricità: proroga in versione “ridotta”
Bonus elettricità: si può dare ormai praticamente per certo che con la Legge di Bilancio 2024 il sostegno economico verrà prorogato. La conferma si estenderà almeno per il primo trimestre del prossimo anno. Tuttavia, le risorse destinate a finanziarlo sono state ridotte: ne consegue una riduzione del suo raggio d’azione di cui, d’altra parte, ancora non è nota l’entità. Infatti, ancora incerta la definizione della platea dei beneficiari (non viene precisata nelle bozze della manovra circolate finora).
Le possibilità sono sostanzialmente due: o verrà posto il limite Isee (Indicatore della situazione economica familiare) del Bonus originario (pari a 9.530 euro) oppure quello delle ultime versioni, molto più alto (fino a 15mila euro). Una volta compresa la platea a cui il beneficio si rivolgerà si capirà anche l’importo spettante: nel primo caso partirà da 72 euro circa, nel secondo, più o meno da 46 euro (la somma si alza in base alla numerosità del nucleo familiare).
Continuerà a essere automatico?
Bonus elettricità: sembra certo, invece, che rimarrà invariato l’automatismo (cioè l’applicazione direttamente in bolletta per chi rispetta i requisiti) che ha regolato l’erogazione del contributo fino a questo momento. In pratica, per il riconoscimento del Bonus sarà sufficiente presentare la DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica), quindi, farsi rilasciare il corrispondente Isee. Restano invariate le particolari condizioni d’accesso anche per le utenze a cui sono collegati macchinari “salva-vita”: la richiesta va inoltrata al Comune di residenza, anche via Caf.
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