Analisi Sentimento social TP: c’è doppio standard per Ucraina e Palestina
Nell’ultima analisi del sentimento social abbiamo chiesto ai nostri lettori e a quelli di Election Day cosa ne pensassero della copertura mediatica del conflitto ucraino e di quello israelo-palestinese. Abbiamo posto il quesito attraverso la seguente affermazione: “Quelli che fanno i distinguo tra aggredito ed aggressore per l’Ucraina, ora non lo fanno per Gaza” a cui si poteva affermare se questi (giornalisti e/o politici) “sono sinceri” o se, invece, “sono ipocriti”.
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Analisi sentimento social TP: per rispondenti, c’è doppio standard tra conflitto Israele-Palestina e guerra in Ucraina
La gran parte dei rispondenti afferma che si tratti di un comportamento ipocrita (79%) a fronte di un 21% che invece ritiene sincera e veritiera la diversa narrazione dei conflitti e degli attori in gioco. Non ci sono differenze sostanziali da rilevare tra le tre reti sociali (Facebook, Instagram e X/Twitter) e tra rispondenti di Termometro Politico e di Election Day.
Già nell’ultima analisi social in cui abbiamo parlato del conflitto israelo-palestinese, risultava la diffidenza verso i mezzi di comunicazione nostrani, che stando ai rispondenti si schieravano eccessivamente dalla parte di Israele.
Come avevamo già segnalato, la percezione sull’orientamento dei media è un tema di grande interesse e che si è già presentato in occasione del conflitto in Ucraina e che si ripete adesso per la recrudescenza di un conflitto che dura dal 1948. Specialmente per quanto concerne la politica estera, infatti, la scelta delle notizie e il taglio con cui se ne parla diventa cruciale e ancor più importante rispetto agli accadimenti della politica interna, dove vi è di per sé un maggior numero di fonti e un maggior numero di voci.
Nota: La rilevazione è stata effettuata tra l’8 e il 9 novembre su un totale di 306 rispondenti. Il sentimento social non ha valenza statistica, in mancanza di un campionamento.