(Adnkronos) –
In Ucraina, "dobbiamo essere preparati per una lotta lunga e dura". Lo ribadisce il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, al termine della ministeriale Esteri a Bruxelles. Malgrado la decisione di Olanda, Danimarca e Norvegia di consegnare a Kiev gli aerei da combattimento F-16, spiega, "dobbiamo renderci conto che non esiste una soluzione miracolosa, non esiste un singolo sistema che da solo possa cambiare radicalmente la situazione sul campo di battaglia". "È questione di avere – prosegue – molte capacità diverse, che lavorano insieme, nello stesso tempo, per respingere i russi. Accolgo con favore, ovviamente, la consegna di moderni carri armati, HiMars, missili da crociera e sistemi avanzati di difesa aerea, nonché la consegna degli F-16. Ma ancora una volta, non esiste una soluzione miracolosa. Non esiste un singolo sistema che da solo può cambiare radicalmente la situazione sul campo di battaglia" Stoltenberg riconosce che "negli ultimi mesi non abbiamo visto cambiamenti significativi in prima linea. Ma sono in corso intensi combattimenti". "I risultati militari – aggiunge – possono essere misurati in molti modi diversi: possono essere misurati in metri quadrati. L’anno scorso gli ucraini sono stati in grado di liberare parti enormi, o grandi, significative, del loro territorio, respingendo i russi da circa il 50% di quello che occupavano all’inizio della guerra. È stato un grande guadagno". "Ma – continua Stoltenberg – ci sono anche altri modi per misurare i progressi militari degli ucraini. Il fatto che siano stati in grado di effettuare attacchi profondi, distruggendo le principali capacità russe, inclusi aerei da combattimento, bombardieri pesanti ed elicotteri. Il fatto che sono stati in grado, senza una vera Marina, di respingere la flotta russa del Mar Nero fino a Novorossijsk, di modo che ora possono trasportare grano su navi da Odessa e attraverso il Mar Nero. Si tratta di un enorme vantaggio". Secondo il segretario generale della Nato "non dobbiamo sottovalutare la Russia. L’economia russa è sul piede di guerra" e il presidente Vladimir "Putin ha un’alta tolleranza per le vittime". "Gli obiettivi russi in Ucraina non sono cambiati – prosegue – la Russia ha accumulato una grande riserva missilistica prima dell’inverno. E assistiamo a nuovi tentativi di colpire la rete elettrica e le infrastrutture energetiche dell’Ucraina, cercando di lasciare l'Ucraina al buio e al freddo". Nello stesso tempo, "economicamente la Russia è sotto pressione. I ricavi del petrolio e del gas stanno diminuendo. Gli asset bancari russi sono soggetti a sanzioni. Oltre mille aziende straniere hanno interrotto o ridotto le proprie attività nel Paese. E l’anno scorso 1,3 milioni di persone hanno lasciato la Russia. Tutto ciò sottolinea l’errore strategico di Putin nell’invadere l’Ucraina", afferma.
L’Ucraina "è più vicina alla Nato che mai. Continueremo a sostenerli nel percorso verso l’adesione. E continueremo a sostenere la lotta dell’Ucraina per la libertà". Nel Consiglio Nato-Ucraina "abbiamo discusso del percorso dell’Ucraina verso l’adesione. Gli alleati concordano sul fatto che l’Ucraina diventerà membro della Nato. Abbiamo fornito raccomandazioni sulle riforme prioritarie che l'Ucraina" deve fare, "tra cui la lotta alla corruzione, rafforzare lo Stato di diritto, sostenere i diritti umani e i diritti delle minoranze".
Marianna Budanova, la moglie del capo dell'intelligence militare ucraina, è stata avvelenata con arsenico e mercurio. Lo hanno riferito fonti di intelligence a Ukrainska Pravda, dopo che ieri è emersa la notizia dell'avvelenamento della moglie di Kyrylo Budanov, che è sopravvissuta ed è stata curata. L'avvelenamento sarebbe avvenuto con del cibo. Da parte sua il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha bollato come le "solite accuse" i sospetti sul governo russo per l'avvelenamento di Budanova e diversi agenti dei servizi di sicurezza. "L'Ucraina accusa di tutto la Russia. L'Ucraina accusa la Russia persino della sua esistenza. Sono le solite accuse", ha detto Peskov in dichiarazioni riportate dall'agenzia Interfax. Riferendosi all'avvelenamento di Budanova l'ex presidente russo Dmitry Medvedev sul suo canale Telegram sostiene che "le creature gialloblù", ovvero gli ucraini, si stanno divorando tra loro come i ragni messi in un barattolo. "Gli entomologi americani – scrive – amano gli esperimenti sugli insetti. È il loro passatempo nazionale mettere ogni sorta di ragni in un barattolo e guardarli mentre si divorano l'un l'altro. Questa, è stata la volta delle creature giallo-nere. Ora queste piccole creature velenose sono particolarmente aggressive e pungono e divorano i loro stessi simili. Il sopravvissuto, ovviamente, è il più coraggioso, forte e grasso. Che ha mangiato più concorrenti e rubato più cibo, condividendolo con alcuni compagni. Vogliono anche mangiare a spese del governo. E scelgono il lato del ragno più promettente per il cibo. E che dire del ragno principale, che si è ingrassato a spese del sangue e dei corpi dei suoi compagni di tribù? Che ne sarà di lui, il vincitore? Gli entomologi scommettono su di lui, naturalmente. Lo vedo anch'io. Verrà comunque schiacciato senza pietà con una ciabatta quando il capo entomologo avrà giocato abbastanza con lui. Poi i suoi resti poco appetitosi, con le zampe che si contraggono di riflesso, saranno semplicemente gettati nel water. Sic transit gloria mundi", conclude Medvedev in latino.
I militari russi affermano di aver conquistato un'altra località nel Donetsk, nell'Ucraina orientale. Artyomovskoye, Khromove per gli ucraini, è interamente sotto controllo russo, secondo gli annunci del ministero della Difesa di Mosca. La località si trova a ovest di Bakhmut. Le notizie non possono essere verificate in modo indipendente e non ci sono per ora commenti da parte di Kiev, ma se confermata la conquista russa di questa località sarebbe una battuta d'arresto per le forze armate ucraine impegnate nella controffensiva nell'est del Paese per liberare i territori occupati dai russi dall'invasione iniziata il 24 febbraio del 2022. Di recente le truppe russe sono state anche protagoniste di un'avanzata verso la località contesa di Avdiivka, nell'est del Paese.
Confermata la morte di ufficiali russi di esercito e polizia nell'area occupata della regione meridionale ucraina di Kherson. Media di stato russi hanno riferito della morte di almeno quattro ufficiali di polizia e del ferimento di altri 18 agenti in un attacco avvenuto ieri nella località di Yuvileine. I militari ucraini e canali Telegram indipendenti russi hanno confermato un attacco durante una riunione a Yuvileine, circa 65 chilometri a sudest di Kherson. A Kiev si parlava di cinque morti. Sempre ieri, inoltre, un generale russo sarebbe morto per l'esplosione di una mina. Inizialmente i media ucraini, citando un ufficiale ucraino, riferivano di notizie da confermare sulla morte del generale Vladimir Zavadsky. Secondo rapporti di stampa l'ultimo incarico di Zavadsky è stato da vice comandante del 14esimo Corpo d'armata e sue immagini erano state usate dalla propaganda militare russa per attirare nuove reclute. Oggi il Conflict Intelligence Team (Cit) russo ha confermato la morte del generale, citando sue fonti tra i militari russi. Mosca non ha ancora confermato la morte di Zavadsky. Dal 24 febbraio 2022, dall'inizio dell'invasione russa dell'Ucraina, sono morti nel Paese sei generali russi, secondo le notizie ufficiali diffuse dai militari russi. Stando a fonti ucraine, tuttavia, la Russia avrebbe perso una decina di generali. Ma si tratta di informazioni che non possono essere verificate in modo indipendente. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)