Sondaggi elettorali TP, la paura più grande è di non essere più curati
Il 29,8% teme che la sanità collassi, il 21,4% la perdita di valori
Anche per i nostri sondaggi elettorali non è un buon momento per il Pd. Il partito di Elly Schlein subisce un altro calo e scende al 19,3% e in parte ne approfitta il Movimento 5 Stelle, che sale al 16,2%. Ora tra le due formazioni la distanza è del 3,1%. Sempre all’opposizione +Europa è invece stabile al 2,5%, mentre Sinistra Italiana e Verdi scendono al 3%
Per la maggioranza nel complesso vi è stabilità, grazie alla crescita di Fratelli d’Italia e Forza Italia, rispettivamente al 29,6% e al 6,3%, e al calo della Lega, al 9,5%.
Il centro è in aumento: Azione raggiunge il 3,8%, mentre Italia Viva il 2,7%. Le liste più piccole sono tutte sotto il 2%. Per l’Italia con Paragone (ex Italexit) è all’1,9%, mentre Unione Popolare all’1,6% e Democrazia Sovrana e Popolare all’1,5%
La fiducia in Giorgia Meloni rimane all’incirca agli stessi livelli della scorsa settimana, ne ha il 42,4%, contro il 57,2% che esprime un giudizio negativo, anche se aumenta la percentuale di quanti hanno molta fiducia e scende quella di chi ne ha abbastanza.
Sondaggi elettorali TP, il 38% è per un uso frequente della precettazione
Tra le domande sull’attualità dei sondaggi elettorali del Termometro Politico ve ne è una sulla precettazione, che il ministro Matteo Salvini ha prospettato più volte negli ultimi mesi di fronte ai numerosi scioperi nei trasporti.
Per il 38% il più della volte è giusto, per limitare i disagi dei cittadini. Per il 18,2%, invece, è accettabile solo in casi particolari, se gli scioperi sono molto ravvicinati.
Più contrari gli altri: il 20,9% crede che il Governo abusi di questo strumento, per quanto sia legittimo, strumento che per il 21,3% non dovrebbe neanche esistere in realtà, perché viola i diritti dei lavoratori.
Si rimane nell’attualità con il presunto tentativo di parte della magistratura di fare cadere il Governo. Il 39,9%, in gran parte elettori della maggioranza, crede che l’intenzione esista, essendoci stati già dei tentativi con i governi Berlusconi. La pensa allo stesso modo un altro 10,6%, che però crede che ora questi magistrati siano meno forti che allora.
Il 13,6% crede che anche se alcuni singoli magistrati sono politicizzati non ci sia un movimento organizzato, mentre per il 32,1% l’ipotesi, avanzata dal ministro Crosetto è solo un tentativo di minare l’indipendenza della magistratura.
Tra i dati più interessanti vi sono quelli sulle paure degli italiani. Secondo i sondaggi elettorali del TP la maggioranza relativa, il 29,8%, teme che la crisi della sanità pubblica non consenta le cure. È in particolare l’opzione maggiormente scelta dagli elettori di centrosinistra. Quelli di centrodestra temono di più la perdita di valori, delle tradizioni, dell’identità, che ha preso il 21,4% dei voti.
Diventare più povero per l’inflazione spaventa il 17,2%, mentre criminalità e terrorismo l’11,6%. Solo il 10,8% ha paura soprattutto che una guerra ci colpisca direttamente, mentre l’8,2% la mancanza del lavoro.
Si ritorna all’attualità con l’Expo 2030, assegnato a maggioranza schiacciante a Riad, mentre Roma è stata nettamente sconfitta nella corsa. Per il 35,8% degli italiani il motivo è che a comandare ormai non è la storia o la cultura, ma il denaro. Per il 22,6% invece la sconfitta è un simbolo del declino italiano.
Il 24,4% dice che è meglio così, in modo da evitare corruzione e spesa pubblica. Il 13,2%, infine, sostiene che dopo l’Expo 2015 a Milano fosse fuori luogo una riassegnazione della manifestazione all’Italia.
Questi sondaggi elettorali sono stati realizzati con metodo Cawi su 1000 soggetti tra il 28 e il 30 novembre