Putin e Netanyahu i leader mondiali più detestati dagli italiani
La principale novità degli ultimi sondaggi elettorali di Swg riguarda la crescita del Movimento 5 Stelle, che sembra essersi parzialmente ripreso dalla crisi subita con l’elezione di Elly Schlein alla segretaria del Pd. Questa settimana il partito di Giuseppe Conte sale dello 0,4% al 16,8% e accorcia le distanze proprio con i democratici, che scendono di due decimali al 19,4%. Ormai la soglia del 20% è sempre più lontana.
Non riescono a compensare il calo del Pd il piccolo progresso, di un decimale, di Verdi e Sinistra, al 3,4%, e la stabilità di +Europa, ferma al 2,6%.
Nella compagine di governo il calo della Lega, che perde lo 0,35 e va al 9,1%, è invece compensata dall’aumento della stessa grandezza di Fratelli d’Italia, che sale al 28,5%. Forza Italia è stabile, al 7,2%, mentre Noi Moderati passa dall’1,2% all’1,3%.
Al centro salgono, anche se di poco, sia Azione che Italia Viva. Il partito di Carlo Calenda cresce dal 3,6% al 3,7% e quello di Matteo Renzi dal 3,2% al 3,4%.
Sono invece in discesa le liste minori. Sia Unione Popolare che Per l’Italia con Paragone perdono due decimali e vanno rispettivamente all’1,4% e all’1,7%, mentre le liste sotto l’1%, scendono dall’1,8% all’1,5%
Sondaggi elettorali Swg, il 49% degli italiani non è stato colpito in positivo da nessun leader mondiale
A fine anno tempo di bilanci e Swg nei propri sondaggi elettorali ha chiesto agli italiani se vi siano stati leader mondiali che li abbiano colpiti, in positivo o in negativo. Il dato più significativo riguarda quel 49% che afferma che non ce n’è neanche uno che si sia distinto in positivo. Tra gli altri il 19% cita Ursula von der Leyen e l’11% Volodymyr Zelensky, mentre il 9% Emmanuel Macron e, con lo stesso punteggio Joe Biden e Vladimir Putin. Seguono il segretario dell’Onu Guterres e il premier spagnolo Sanchez.
Più affollato il gruppo che indica i leader che hanno deluso. Per il 38% è Vladimir Putin, per il 23% il premier israeliano Netanyahu, per il 20% Biden, che quindi ha più detrattori che ammiratori, mentre Von der Leyen e Zelensky hanno la disapprovazione del 12% e dell’11%, più che Xi Jinping e Erdogan, al 10%.
Le guerre al centro dei pensieri degli italiani
Sono le guerre a preoccupare di più gli italiani, dopo le vicende del 2023. L’82% ha molta o abbastanza paura che possano proliferare in futuro. Il 74% teme anche una crisi del commercio a causa proprio delle tensioni internazionale, mentre il 68% un indebolimento della Ue in questo contesto.
Per il 63% vi è il pericolo di un ulteriore deterioramento dei rapporti tra Stati Uniti e Cina, mentre il 53% ha paura che l’Italia sia coinvolta in una guerra
Tra le buone notizie più attese, più sperate, vi è proprio la fine delle due principali guerre del momento, quella in Ucraina, per il 50% e in Medio Oriente, per il 44%. Il 25% spera invece nel calo dell’inflazione e nella riduzione della povertà. Riscontra meno successo il tema dei diritti umani nei Paesi in cui non sono rispettati e un’eventuale sconfitta di Putin alle elezioni russe.
Questi sondaggi elettorali sono stati svolti tra il 13 e il 15 dicembre con metodo Cawi su un campione di 800 soggetti, mentre quelli contenenti le intenzioni di voto tra il 13 e il 18 dicembre, e sono stati realizzati su 1.200 persone con metodo Cati-Cami-Cawi.