Sondaggi TP: italiani non credono a “equivoco” della Ferragni
Sondaggi TP: italiani non credono a “equivoco” della Ferragni
Penultimo sondaggio dell’anno per Termometro Politico. Nella nostra consueta rilevazione settimanale abbiamo chiesto agli italiani di rispondere su alcuni temi di attualità, a cominciare dallo scandalo del “Pandoro Ferragni”. L’imprenditrice e influencer è finita nell’occhio del ciclone a causa della multa inferta dall’Antitrust alle sue imprese e alla Balocco per pratica commerciale scorretta. Una multa monstre da 1 milione di euro per cui la Ferragni ha provato immediatamente a giustificarsi, sostenendo la sua innocenza.
Chiara Ferragni non è credibile ed è in malafede secondo il 68,8% del campione
La grandissima parte del campione non crede alle parole di Chiara Ferragni. Per il 24,4% ha ingannato molti italiani ingenui e la colpa principale è di questi ultimi (che si sono fatti abbindolare). Per un 44% – risposta fortemente maggioritaria – è evidente che quelli di Ferragni siano espedienti per trarre profitto e non c’era alcuna beneficenza. Nel complesso queste due risposte raggiungono il 68% del campione: 2 italiani su 3.
Poi, un 20,4% confida nel buon cuore di Ferragni parlando di “errore di comunicazione e non di truffa”. Infine, un 5% sostiene che la beneficenza di Chiara Ferragni sia reale e la ritiene una persona positiva. Nel complesso, un quarto del campione sostiene l’imprenditrice e influencer tra le più importanti d’Italia.
Si passa poi a temi di carattere demografico. Si è constatato il calo della popolazione italiana fino a 59 milioni di abitanti. La gran parte degli italiani (circa 3 su 4) ritengono il dato preoccupante. Il 27% teme per gli anziani, che si troveranno senza assistenza sanitaria e pensioni. Un 24,3% teme le ripercussioni economiche (Paese più povero e destinato a perdere importanza nei confronti degli altri Stati). un 26,2%, infine, pone l’accento sulla questione culturale-identitaria e i rischi legati alla mancanza di giovani.
Poi, tra le risposte positive, spicca quella che vede il fatto positivo a prescindere, sia per l’ambiente che per un tema di sovrappopolamento (8,1%). Per un 6,9% c’è troppo allarmismo riguardante la crisi demografica in quanto potrebbe essere compensata dal progresso tecnologico e incremento della produttività. Infine, un 6% vede nell’immigrazione la risposta al problema demografico italiano.
Sondaggi educazione: colpa del lassismo di scuole e famiglie e della crisi dei valori
Passiamo, poi, al livello educativo italiano (e non solo), ormai in caduta libera. Abbiamo chiesto ai nostri lettori di chi fosse la colpa dei cattivi risultati dei test PISA dei 15enni. Un buon 40,7% crede nella responsabilità di scuole e famiglie, accusate di eccessivo lassismo nei confronti dei giovani viziati. Un 27%, invece, si focalizza sulla mancanza di politiche adeguate da parte dei governi. Appena un 7% crede che sia legato alle variazioni in tempo di pandemia. Un 6,2% crede che il problema sia da ricercare nella sempre maggior presenza di immigrati, che trascinerebbero verso il basso il livello delle classi. Poi, un buon 12,9% sostiene che “C’è un problema di valori complessivo amplificato dai nuovi social”. Solo un 4% ritiene che questi test non misurino realmente il valore e le competenze degli studenti.
Italiani a favore di cessate il fuoco definitivo a Gaza
Chiudiamo, infine, con una domanda di politica internazionale. Si parla del cessate il fuoco a Gaza. Per la gran parte degli italiani (42,2%) ci deve essere un cessate il fuoco definitivo e il ritiro completo delle truppe israeliane. Poi, un 23,4% avalla il cessate il fuoco definitivo a patto che Gaza finisca sotto il controllo delle Nazioni Unite. Nonostante la maggioranza sia per una pace più duratura, c’è comunque un 30% e passa di italiani che sarebbero per un cessate il fuoco temporaneo (19,4%) per liberare gli ostaggi o che lo considererebbe come un vero e proprio regalo ad Hamas (11,7%). Per questi ultimi, Israele dovrebbe proseguire all’eradicazione di Hamas ad ogni costo.
Giorgia Meloni, fiducia stabile nel tempo e sempre polarizzante
Infine, sul livello di fiducia di Giorgia Meloni, la musica non cambia. C’è sempre polarizzazione. La leader della destra italiana continua a godere di buoni livelli di fiducia interni alla coalizione mentre è fortemente osteggiata dai sostenitori delle opposizioni. Anche le intenzioni di voto rimangono sostanzialmente stabili e non si apprezzano variazioni molto significative rispetto alla passata settimana.
Nota metodologica sondaggi TP
Sondaggio realizzato con metodo CAWI, 3.800 interviste raccolte tra il 19 e il 21 dicembre 2023