Israele-Hamas, iniziativa Egitto in 3 fasi: cosa prevede

(Adnkronos) – L'Egitto ha lanciato un'iniziativa in tre fasi durante i colloqui che si sono tenuti all'inizio di questa settimana al Cairo tra funzionari egiziani e una delegazione di Hamas mirata a fermare i combattimenti tra Israele e Hamas e al rilascio degli ostaggi ancora nelle mani del gruppo islamico palestinese. Lo ha reso noto la tv di proprietà saudita Asharq News, citando fonti vicine ai colloqui. Secondo quanto riferito dalle fonti, la prima fase prevede una tregua di almeno due settimane durante la quale Hamas rilascerebbe 40 ostaggi israeliani: donne, bambini e anziani malati. In cambio, Israele libererebbe 120 palestinesi dalle sue prigioni oltre a cessare le ostilità e a permettere l'ingresso di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza. La seconda fase prevede colloqui palestinesi sponsorizzati dall'Egitto per porre fine alla 'divisione' intra-palestinese e creare un governo tecnico per gestire Gaza e la Cisgiordania. La terza e ultima fase, hanno precisato le fonti, prevede un cessate il fuoco totale e un accordo "globale" per il rilascio di tutti i militari israeliani detenuti da Hamas e da altre fazioni palestinesi, in cambio del ritiro israeliano dalla Striscia di Gaza. Israele dovrebbe consentire allo stesso tempo il ritorno degli sfollati di Gaza nelle loro abitazioni. Secondo l'emittente, la proposta sarà discussa dall'ufficio politico di Hamas in Qatar. Finora non c'è stato alcun commento da parte dell'Egitto o di Hamas, che è classificato come gruppo terroristico da Israele, Unione Europea e Stati Uniti. Israele sta pagando "un prezzo molto alto per la guerra". Lo ha dichiarato il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, dopo la morte negli ultimi due giorni di 14 soldati nei combattimenti contro Hamas nella Striscia di Gaza. "Stiamo pagando un prezzo molto alto per la guerra, ma non abbiamo altra scelta che continuare a combattere", ha dichiarato Netanyahu, citato dai media locali. Le azioni militari di Israele "non sono dettate da pressioni esterne" e "l'utilizzo delle nostre forze è una decisione indipendente che spetta alle Idf e a nessun altro", ha dichiarato Netanyahu, respingendo le notizie secondo cui gli Stati Uniti avrebbero convinto Israele a non allargare il conflitto oltre la Striscia di Gaza. Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno annunciato la morte di altri otto soldati nell'operazione militare a Gaza, tutti tra i 19 e i 30 anni di età. Quattro di loro hanno perso la vita nel sud dell'enclave quando un razzo ha colpito il loro veicolo blindato e altri quattro in combattimento nella zona centrale di Gaza. Salgono così a 152, secondo i media dello Stato ebraico, i militari israeliani che hanno perso la vita dall'inizio della guerra con Hamas.  —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)