Sondaggi TP: cosa si aspettano gli italiani per questo 2024
Una carrellata di domande riguardante gli ultimi avvenimenti del 2023 e le prospettive per il 2024. Da Termometro Politico chiudiamo l’anno così, facendo una panoramica tra passato recente e futuro prossimo.
Secondo gli italiani, il governo Meloni non è in pericolo
La prima domanda riguarda la nostra politica interna: “Cosa crede succederà in politica il prossimo anno?”
Vediamo che appena un 9,3% (la risposta di gran lunga meno gettonata) crede che ci possa essere una crisi di maggioranza o anche un semplice rimpasto. Insomma, secondo la maggior parte degli italiani e indipendentemente dal colore politico, il governo Meloni viene visto e percepito come stabile. Una gran parte dei rispondenti (36,9%) sostiene che ci sarà una graduale perdita del consenso per il centrodestra, mentre il 22,8% sostiene l’opposto, con le opposizioni a perdere quota. Infine, un buon 29,2% crede che non vi sarà alcun cambiamento sostanziale.
Sondaggi europee 2024: tutti credono che vincerà la destra (e lo dice anche chi è di sinistra)
In questo 2024 alle porte, ci saranno due appuntamenti elettorali chiave per il futuro: le presidenziali statunitensi e le elezioni europee. Proprio su queste ultime abbiamo chiesto come queste elezioni cambieranno il volto dell’UE. I risultati sono paradigmatici ed esemplificativi di quanto la destra e il fronte conservatore venga percepito come favorito. Il 33,4% crede che sovranisti e conservatori aumenteranno i consensi (seppur non al punto da cambiare gli equilibri politici), mentre un 31,9% è propriamente convinto di un rovesciamento di forze e che il prossimo Europarlamento e la prossima Commissione Europea svolteranno a destra. Poi, un 20,5% crede in una tenuta degli equilibri e solo un 10,3% crede che, a guadagnare voti, saranno liberali e progressisti. Ciò mostrerebbe come anche tra gli stessi sostenitori di sinistra o i moderati liberali vi sia forte sfiducia nel proprio schieramento e nelle sorti delle prossime elezioni.
Tra MES e nuovo Patto di Stabilità: l’opinione degli italiane sulle ultime decisioni del governo Meloni in Europa
Tra le ultime notizie politiche rilevanti dell’anno vi è la mancata ratifica del MES da parte dell’Italia e l’accettazione del nuovo Patto di Stabilità, che potrebbe aprire ad una nuova stagione di austerità.
Per quanto concerne il MES, la gran parte dei rispondenti (42,5%) è d’accordo con la decisione presa: “ha mandato un segnale all’Europa che non siamo disposti ad agire contro i nostri interessi”. Poi, un altro 12,3% conferma la bontà della decisione presa, ma crede che sia un riflesso del nuovo compromesso – quello, sì, accettato – sul nuovo patto di stabilità.
Solo il 21,2% crede che bocciare il MES ci renda poco affidabili nei confronti di partner europei e dei mercati, mentre un 16,5% si dimostra contrario alla mancata ratifica per la bontà di per sé dello strumento (paracadute in caso di crisi bancarie).
Tornando sul nuovo Patto di Stabilità, abbiamo chiesto agli italiani se ritengono questo accordo come fautore di un ritorno dell’austerity o se, dall’altra parte, favorirà gli investimenti e il rientro dal debito. Qui c’è una estrema eterogeneità nelle risposte, dove nessuna spicca sulle altre. La risposta più frequente (27%) è positiva: questo nuovo patto “Ci aiuterà a evitare un aumento indiscriminato del debito e farà aumentare la fiducia degli investitori”. A seguire, un 24,8% ritiene positivo la frenata sull’incremento di debito ma si mostra scettica per quanto riguarda le limitazioni che riguarderanno gli investimenti sul welfare.
Dall’altro lato, circa un 40% crede che ci sarà un ritorno delle politiche di austerità. Il 21,2% crede che ciò sia legato alla poca fiducia delle istituzioni europee nei nostri confronti, mentre un 18,6% si dimostra, a prescindere, radicalmente contrario, in quanto questo patto porterà a minor crescita e maggiore povertà.
Sondaggi TP: l’anno che verrà nel mondo
Infine, per quanto riguarda la politica internazionale, chiediamo ai nostri lettori cosa succederà nel 2024 per i due principali fronti di guerra: quello russo-ucraino e quello israelo-palestinese. La risposta più frequente denota sfiducia. Il 26,2% crede che queste due guerre manterranno lo stesso livello di intensità. Un 15,3% che si intensificheranno entrambi i conflitti. Poi, un 22,7% vede una normalizzazione della situazione in Ucraina ma un peggioramento della crisi in Medio Oriente. Solo il 10,2% invece crede in una recrudescenza del conflitto in Ucraina e una de-escalation in Palestina. Infine, un 17,5% si dimostra ottimista, credendo in una diminuzione delle violenze rispetto a oggi, sia in Medio Oriente che in Ucraina.
Fiducia stabile nella premier Meloni
Infine, chiudiamo con la grafica relativa alla fiducia in Giorgia Meloni. Anche per questa settimana, non si apprezzano variazioni significative rispetto alla passata rilevazione.
Nota metodologica sondaggi TP
Sondaggio realizzato con metodo CAWI, 3.600 interviste raccolte tra il 27 e il 29 dicembre 2023. Campione rappresentativo della popolazione nazionale.