Ultime notizie Reversibilità 2024: arrivano nuovi tagli? I limiti di reddito (aggiornamento 4 Gennaio)
Reversibilità 2024: cambiano i limiti di reddito in base all’aggiornamento del trattamento minimo Inps Reversibilità 2024: l’assegno previdenziale che spetta al coniuge superstite può subire un taglio fino al 50% dell’importo. Sulla possibilità della ducurtazione pesano i limiti di reddito – che cambieranno leggermente l’anno prossimo – in base ai quali viene regolata l’erogazione della prestazione. Ecco i paletti entro cui bisogna muoversi per continuare a riceverlo.
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Reversibilità 2024: arrivano nuovi tagli?
Reversibilità 2024: la pensione di reversibilità può essere riconosciuta e quindi erogata solo entro certi limiti di cumulabilità con i redditi del coniuge superstite. Ora, tali limiti non sono stati modificati, tuttavia, come ogni anno, saranno aggiornati in base al tasso di rivalutazione applicato al trattamento minimo Inps a seconda dell’andamento dell’inflazione nei 12 mesi precedenti. Nel 2024, in virtù di una rivalutazione pari al 5,4%, il trattamento minimo Inps salirà a 598,60 euro mensili, ovvero a 7.781,91 euro annui.
La pensione di reversibilità viene erogata al coniuge superstite nella misura del 60%, percentuale che arriva all’80% in presenza di un figlio e al 100% in presenza di almeno due figli a carico. In presenza di figli a carico non sussistono vincoli rispetto alla cumulabilità con altri redditi. Invece, se il coniuge non ha figli a carico scatta una riduzione del 60% spettante in base alla quota di reddito del superstite. Si parla di una decurtazione del 25% se i redditi del superstite si muovono tra 3 e 4 volte il trattamento minimo Inps, del 40% tra le 4 e le 5 volte, del 50% oltre le 5 volte.
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Chi riguarderanno?
Reversibilità 2024: in pratica si ridurrà del 25% se il reddito del coniuge si troverà tra i 23.345,73 euro e i 31.127,64 euro, del 40% entro i 38.909.55 euro, infine, del 50% se supererà i 38.909,65 euro. Quali redditi vanno considerati nel cumulo? In generale, tutti i redditi assoggettabili Irpef da questi però vanno scorporati il reddito della casa di abitazione nonché i contributi previdenziali e assistenziali (tranne Tfr e anticipi del Tfr).
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