Fine del mercato tutelato e aumenti in bolletta: come ridurre i costi dei consumi elettrici
Gennaio è il mese dei nuovi inizi, dei cambiamenti, e una di queste novità riguarda la fine del mercato tutelato. Il 10 gennaio 2024, infatti, è la data in cui è terminato il mercato tutelato per il gas, ossia le forniture di gas naturale i cui prezzi e le condizioni contrattuali erano definite dall’Autorità di regolazione per l’energia, l’Arera, e di cui potevano beneficiarne i “clienti finali di piccole dimensioni”, cioè le famiglie e le microimprese.
Per quanto riguarda le forniture di energia elettrica, invece, la data fissata è al 1° aprile, anche se il Governo si sta impegnando per ottenere una proroga delle scadenze, in modo che «la fine del mercato tutelato sia più liscio, informato e semplice possibile», come ha dichiarato il Ministro dell’Ambiente Fratin. Dell’abolizione del regime a maggior tutela, in Parlamento se ne discute ormai da anni, senza mai arrivare ad una data definitiva.
A questi consumatori finali, già nel corso degli ultimi mesi del 2023, i vari operatori hanno mandato avvisi e offerte per invitarli a scegliere un venditore nel mercato libero, in previsione di questo passaggio. La modalità di fornitura in mercato libero, infatti, allo scadere dei servizi di tutela, sarà l’unica ad essere disponibile nei prossimi mesi.
Gli utenti che non hanno effettuato il passaggio al mercato libero alla data di cessazione della tutela non subiranno l’interruzione della fornitura, ma verranno assegnati al servizio a tutele graduali. Questi utenti sono i clienti domestici non vulnerabili, cioè le famiglie e i condomini. I clienti non domestici, e cioè le imprese, sono usciti dal mercato tutelato già nel 2021.
Mercato libero: prezzi più bassi?
A chiedere il rinvio della fine del mercato a maggior tutela sono anche le associazioni dei consumatori, dal momento che l’ISTAT, in base ai dati di luglio 2023, ha riscontrato dei rincari notevoli sul prezzo di luce e gas del mercato libero.
Ad ogni modo, con il mercato libero, i clienti hanno la possibilità di scegliere l’offerta che ritengono sia più vantaggiosa tra quelle proposte dalle 648 società che erogano energia elettrica e dalle 529 fornitrici di gas metano, proprio come avviene per la telefonia o i servizi di rete internet. Le utenze di luce e gas nella stessa abitazione possono corrispondere anche ad operatori differenti.
Ci sono, però, delle categorie di utenti che non dovranno passare al mercato libero: si tratta dei clienti vulnerabili, ossia quei soggetti che si trovano in condizioni di svantaggio economico (e che beneficiano del bonus sociale in bolletta), i soggetti con disabilità, gli intestatari di un’utenza elettrica associata a una casa situata in regioni colpite da calamità naturali e gli over 75.
Mercato libero e tutelato a confronto
La tariffa del mercato tutelato viene decisa dall’Arera in base ai prezzi di mercato della materia prima e viene aggiornata ogni mese nel caso del gas e trimestralmente per quanto riguarda la luce. L’Arera stabilisce anche il prezzo delle spese per il trasporto e del dispacciamento.
Le offerte nel mercato libero, invece, possono essere a prezzo fisso (la tariffa pagata per la materia prima rimane invariata per 12-24 mesi) e a prezzo variabile (le tariffe vengono aggiornate ogni mese, seguendo l’andamento del mercato). Per questo motivo, la maggior parte dei clienti sceglie la tariffa fissa, in modo da proteggersi dai rincari eccessivi.
Negli ultimi anni, però, le offerte a prezzo fisso sono ancora più care di quelle a prezzo variabile. Ad ogni modo, il mercato libero è sempre stato più caro rispetto a quello a maggior tutela. Quest’ultimo, essendo rifornito da Acquirente Unico, una società controllata dal Ministero dell’Economia, può offrire ai consumatori l’energia a prezzo di costo. Le società private, invece, per ovvie ragioni di sopravvivenza, non possono seguire questi prezzi.
Ma il mercato libero promette il raggiungimento di un obiettivo: con il passare degli anni, i costi delle tariffe in regime libero si ridurranno, poiché si attiverà la concorrenza tra le società fornitrici. Nel frattempo, gli utenti possono mettere in pratica delle buone abitudini per ridurre i costi dei consumi elettrici.
Mercato libero: come proteggersi dagli aumenti in bolletta
Ridurre i costi dell’energia in casa è possibile. Chiaramente il primo passo è quello di sottoscrivere un’offerta luce vantaggiosa tra le tante opzioni disponibili nel mercato libero dell’energia, e che sia anche sostenibile. Rispettare l’ambiente sfruttando energia prodotta da fonti rinnovabili deve essere anche una priorità, oltre al risparmio economico. Per ridurre i costi energetici in casa è poi possibile sostituire tutte le lampadine e le fonti di illuminazione artificiale con la tecnologia a LED di www.luceled.com. L’illuminazione in casa è molto più efficiente e vantaggiosa se si utilizzano le lampadine a LED, poiché questi dispositivi sono a basso consumo e permettono di risparmiare fino all’80% di energia rispetto alle lampade a incandescenza.
Il terzo passo per risparmiare sulla bolletta della luce è monitorare i consumi di energia elettrica in casa. Capire quali elettrodomestici consumano di più (e sostituirli con modelli di ultima generazione con la più alta classe di efficienza energetica) è importante per ottimizzare i consumi elettrici in casa. Così come limitarne l’utilizzo solo nelle fasce orarie più convenienti e utilizzarli correttamente (la lavatrice e la lavastoviglie a pieno carico e in modalità eco, l’asciugatrice solo se strettamente necessario, il forno non si apre mentre è in funzione).
Anche gli sprechi energetici incidono molto sul costo in bolletta. Un errore che quasi tutti fanno è lasciare gli elettrodomestici in stand-by, credendo che il consumo sia minimo. In realtà, un dispositivo elettrico in modalità stand-by incide fino al 10% sulla spesa per l’energia elettrica.