José Mourinho: lo “special one” esonerato. Il recap di una carriera infinita
José Mourinho: lo “special one” esonerato. Il recap di una carriera infinita
In 23 anni da allenatore, José Mourinho, noto come lo “Special One”, ha attraversato il panorama calcistico europeo, incantando e sorprendendo con la sua abilità tattica e la sua personalità spigolosa. La sua carriera è stata un susseguirsi di successi, con 26 trofei conquistati in sei diverse squadre, ma anche di momenti controversi e statistiche impressionanti. Oggi, finisce anche l’avventura a Roma.
Mourinho diventa speciale a Oporto
La storia di José Mourinho inizia ufficialmente il 23 settembre 2000 con il Benfica in Portogallo, ma il suo vero trampolino di lancio arriva con il Porto. Qui, in soli due anni e mezzo, vince due campionati, una Coppa e una Supercoppa di Portogallo. Tuttavia, è in Europa che Mourinho fa la sua vera magia, portando il Porto a vincere la Coppa UEFA nel 2003 e la Champions League nel 2004.
Nel 2004, lo “Special One” approda in Inghilterra al Chelsea, dove la sua personalità dominante e il suo talento tattico lo rendono una figura di spicco. In quattro anni, Mourinho guida il Chelsea alla conquista di due Premier League, due Coppe di Lega, una Coppa d’Inghilterra e una Supercoppa inglese. Tuttavia, i rapporti tesi con Roman Abramovich portano alla risoluzione del contratto nel 2007.
Una storia legata a doppio – anzi, triplo filo – a quella dell’Inter
Il 2008 segna l’inizio di un’altra epica avventura per Mourinho, questa volta all’Inter. Il tecnico portoghese guida la squadra milanese alla vittoria della Supercoppa Italiana e, nell’indimenticabile stagione 2009-2010, alla conquista del Triplete: Scudetto, Coppa Italia e Champions League. José Mourinho entra così nella storia come il terzo allenatore a vincere due Champions League con due club diversi.
Nel 2010, Mourinho si trasferisce al Real Madrid, conquistando successi nazionali ma rimanendo insoddisfatto per i risultati in ambito europeo. La rottura con il club spagnolo avviene nel 2013.
Le esperienze meno esaltanti e l’approdo nella capitale
Il ritorno al Chelsea nel 2013 porta ancora successi domestici, ma la seconda esperienza si conclude nel 2016 con la risoluzione consensuale del contratto. Mourinho decide quindi di rimanere in Premier League e diventa l’allenatore del Manchester United. La sua gestione culmina nella vittoria della UEFA Europa League nel 2017, ma i risultati altalenanti portano all’esonero nel 2018.
Il 2019 vede Mourinho tornare in Inghilterra per la terza volta, questa volta con il Tottenham. Tuttavia, la sua permanenza è segnata da un “zero tituli”, e nel novembre 2021, il suo percorso con gli Spurs giunge al termine.
Il 2021 porta un’altra sorpresa: José Mourinho sceglie di tornare in Italia per allenare la Roma. La sua prima stagione si conclude con la vittoria della UEFA Conference League nel 2022, segnando un ritorno ai trofei europei per la Roma dopo oltre 60 anni.
La curiosità: Per Mourinho, a Roma ottiene il record di cartellini rossi
Ma non è solo di successi che si parla quando si menziona José Mourinho. La sua esperienza alla guida della Roma è stata caratterizzata da ben 28 cartellini rossi, tra lui, i collaboratori e i giocatori, in soli due anni e mezzo. Mourinho è diventato il mister più espulso della Serie A, con sette espulsioni durante il suo periodo alla Roma.
Le statistiche di Mourinho parlano da sole: 2 Champions League, 2 Coppe UEFA/Europa League, 1 Conference League, 2 campionati portoghesi, 2 Serie A TIM, 1 LaLiga Santander, 3 Premier League, 1 Coppa di Portogallo, 1 Supercoppa portoghese, 1 Coppa Italia, 1 Supercoppa italiana, 1 FA Cup, 4 Coppe di Lega, 2 Community Shield, 1 Coppa del Re, 1 Supercoppa spagnola.
José Mourinho rimane uno degli allenatori più carismatici e discussi del calcio mondiale, una figura che continua a suscitare emozioni e a scrivere pagine di storia del calcio con la sua impronta “speciale”.