Una agevolazione per i cittadini, senza dubbio, ma che deve ancora attendere prima della sua attuazione. Infatti i titoli di stato non saranno considerati nel calcolo Isee, soltanto dopo una essenziale modifica normativa. Lo ha spiegato recentemente l’istituto di previdenza con una comunicazione ad hoc, che segue alla novità di cui all’ultima manovra.
Ci riferiamo al messaggio Inps n. 165 del 12 gennaio scorso, avente ad oggetto l’esclusione dei titoli di stato e dei prodotti finanziari di raccolta del risparmio, con obbligo di rimborso assistito dalla garanzia dello Stato, dal calcolo dell’ISEE.
Vediamo allora un po’ più nel dettaglio la situazione in materia e che cosa dice il citato messaggio Inps.
Fuori i titoli di stato dal calcolo ISEE ma ad una condizione (da attuare)
Al fine dello scomputo dei titoli di Stato – dicevamo – occorre aggiornare l’impianto normativo del decreto ISEE, conseguentemente l’agevolazione vi sarà – ma non subito.
In cosa consiste la novità al momento ‘congelata’? Ebbene questi sono i punti chiave:
- la norma che taglia fuori i titoli di stato italiani, entro un valore massimo fino a 50.000 euro, dal calcolo dell’Isee è inclusa nella manovra 2024 e, in particolare all’articolo 1, comma 183 della legge n. 213/2023
- per il varo effettivo dell’agevolazione è necessario l’aggiornamento del Dpcm n. 159/2013 proprio in tema di ISEE
Si tratta di quanto rimarcato dall’Inps con il citato messaggio n. 165 del 2024, testo nel quale peraltro si ricorda anche che nelle Dichiarazioni Sostitutive Uniche – obbligatorie per ottenere l’attestazione ISEE – dal primo gennaio scorso occorre evidenziare ancora i titoli di Stato posseduti al 31 dicembre 2022, in modo che siano computati nel calcolo dell’indicatore.
In estrema sintesi, titoli quali BOT o BTP, come pure i buoni fruttiferi postali e i libretti di risparmio postali, continueranno per il momento a far crescere l’ISEE impedendo, fino al summenzionato aggiornamento, l’esclusione dal calcolo ISEE.
Facilmente intuibile la finalità della novità in oggetto, ovvero premiare e agevolare i piccoli risparmiatori, che investono in strumenti finanziari garantiti dallo Stato.
Per ulteriori dettagli invitiamo comunque a visionare il testo del messaggio Inps n. 165 dello scorso 12 gennaio.