Il 30 dicembre 2023 veniva pubblicata in Gazzetta Ufficiale la nuova Legge di Bilancio 2024, la quale prevede accise sulle sigarette classiche e su quelle elettroniche. Se da una parte c’è chi sostiene l’utilità della tassazione per distogliere le persone dal vizio dannoso del fumo tradizionale, dall’altra c’è invece chi ritiene inutile, se non dannoso per la salute pubblica, applicare tasse di consumo alle sigarette elettroniche, visto e considerato che rappresenterebbero oggi un modo efficace per smettere gradualmente di fumare e ridurre i rischi. Ma vediamo nel dettaglio cosa dice la nuova legge.
Le tasse sulle sigarette elettroniche con e senza nicotina in Italia
La Legge di Bilancio 2024 ha previsto l’aumento della tassazione su sigarette e tabacco. Secondo quanto stabilito, il costo per 1000 sigarette passerà da 20,20 euro a 29,30 euro, causando la crescita del prezzo di ogni pacchetto di sigarette di almeno 10 centesimi. A passare tra le mani della Manovra non sono solo le sigarette tradizionali, ma anche il tabacco e i device di svapo, inclusi i liquidi sigaretta elettronica con o senza nicotina. Tagliati fuori dalla tassazione, ma solo per il momento, sono invece tutti gli aromi, i quali a partire da maggio saranno soggetti alla stessa legge che vige per i prodotti senza nicotina.
Nello specifico, l’imposta di consumo per i liquidi per sigaretta elettronica equivale a:
- 0,133431 a ml, per i liquidi con nicotina
- 0,088954 a ml, per i liquidi senza nicotina.
Ciò significa, tradotto in parole semplici, che la tassa aumenterà i prezzi, al netto di Iva, di un flacone da 10 ml di 1,33431 euro per i prodotti con nicotina e di circa 0,90 euro per quelli senza.
L’aliquota delle imposte di consumo dei liquidi con o senza nicotina, in ogni caso, varia in percentuale a seconda del periodo di riferimento. La normativa ha infatti previsto un’aliquota del:
- 15% e 10% dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2024
- 16% e 11% dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2025
- 17% e 12% dal 1° gennaio 2026.
Tasse sulle sigarette elettroniche all’estero: la situazione è disastrosa
Se l’Italia ha appena avviato la normativa di tassazione sui liquidi per e-cig e le sigarette, in altri Paesi come la Germania questo provvedimento non ha portato a nulla di buono, anzi. Gli introiti dello Stato che tutti si aspettavano interessanti hanno invece raggiunto nel 2023 cifre poco considerevoli, le quali fanno pensare a uno spostamento del mercato sulle piazze dell’illegalità.
Questo era infatti uno dei timori più grandi, tra l’altro anche prevedibile per certi versi, che si sarebbe potuto evitare agevolando piuttosto che intralciando la diffusione delle sigarette elettroniche. Diversi studi hanno infatti dimostrato come questi device siano realmente efficaci nel dare una mano alle persone che desiderano smettere di fumare o allontanarsi sempre più dalla dipendenza da nicotina per salvaguardare la propria salute. Gettandosi nella mischia del mercato nero, invece, è proprio la loro salute a essere maggiormente a rischio: si sa infatti ben poco della composizione e della provenienza dei prodotti venduti illegalmente.
Dando un’occhiata al resto dell’Europa e ai Paesi vicini, oltre a Germania e Italia, ad aver approvato le tassazioni su questi prodotti sono anche Azerbaigian e Belgio, dove l’imposta di consumo sarà rispettivamente di 8,62 euro per 1000 unità e di 0,15 euro al ml per gli e-liquid.
La situazione è poi più drastica in Olanda, dove lo Stato ha vietato anche la vendita di vaporizzatori e liquidi con aromi alla pesca, al mango o alla menta con lo scopo di attirare sempre meno giovani al vaping. Questa circostanza è una di quelle che più fa temere il ritorno sui propri passi di coloro che avevano lasciato le sigarette a combustione.
Intanto, in mezzo a tutto questo trambusto, una rivista digitale tedesca di vaping ha già chiuso i battenti: si è arresa alla poca voglia delle persone di ascoltare la scienza e aprirsi al cambiamento.