Sondaggi TP: quasi 3 italiani su 4 contro attuale installazione autovelox
Sondaggi TP: quasi 3 italiani su 4 contro attuale installazione autovelox
Nell’ultimo sondaggio settimanale di Termometro Politico parliamo di un tema di politica interna che ha fatto discutere tantissimo: quello relativo alla sicurezza stradale. Abbiamo posto l’accento su tre diversi elementi: il primo, riguardante la bontà dell’uso degli autovelox; il secondo, riguardante le “zone 30”; il terzo, riguardo l’azione di “Fleximan”, nome d’arte attribuito a un cittadino che sta rompendo i rilevatori di velocità nel Nord Italia.
Poi, focus su “gap generazionale” e, in chiusura, le intenzioni di voto e la fiducia in Giorgia Meloni.
Sondaggi TP: sugli autovelox e le zone 30, gli italiani hanno una idea ben chiara
Per la sicurezza stradale sì, ma fino a un certo punto. Si potrebbe riassumere così il pensiero del campione estrapolato da oltre 4.000 rispondenti al nostro sondaggio settimanale. In primis abbiamo chiesto se “gli autovelox servono per la sicurezza stradale o per fare cassa”. La risposta più gettonata – che pesa più di tutte le altre risposte messe insieme – è quella che afferma che sono nati per una ragione giusta, ma “ne sono stati messi così tanti solo per cercare di fare cassa”. È il 50,1% che risponde in questo modo. Si aggiunge, poi, una quota non indifferente di persone radicalmente contrarie alla rilevazione di velocità: “i limiti imposti sono anacronistici, le mute sono troppo alte, gli autovelox sono troppi e posizionati per truffare i cittadini, non per proteggerli”. Risponde così un 23,8% del campione (quasi una persona su quattro. Dall’altra parte, c’è un 15,7% che afferma che siano indispensabili per limitare la velocità e salvare vite umane, e un ultimo 9,4% che pur affermando la loro necessarietà, crede che, forse, le multe siano troppo salate.
Per quanto riguarda le zone 30, l’opinione è decisamente più variegata. Le opzioni più gettonate sono quelle intermedie, con un buon 36,8% che si reputa a favore ma che dovrebbe coprire “solo le aree effettivamente residenziali, non le strade a scorrimento veloce e i viali”. Per un 25,4% del campione invece non sono necessari (aumentano il traffico e peggiorano il tenore di vita) anche perché “il limite di 50km/h, dossi e autovelox sono sufficenti”. Segue un 21,5% radicalmente contrario e che la vede come una “imposizione ideologica”. Infine, la risposta meno popolare (14,8%) è quella che vede le zone 30 come “indispensabili: è provato che salvano vite riducendo incidenti e gravità, e spingono a usare mezzi alternativi alle auto”.
Sondaggi politici e sondaggi elettorali: l’opinione relativamente negativa su Fleximan e un particolare gap generazionale
Proseguendo sulla linea della sicurezza stradale, autovelox e misure di protezione, non si poteva non parlare di Fleximan (persona che sta distruggendo vari rilevatori di velocità in Veneto). La gran parte delle persone crede che agisca in modo illegale ma che le Amministrazioni dovrebbero riflettere sull’entità delle multe per i cittadini (47,6%). Un 18,7% crede che sia propriamente un criminale e che oltre a violare la legge mette in pericolo la vita degli automobilisti, e che quindi va fermato al più presto. Nel complesso, quindi, quasi 2 italiani su 3 esprimono la loro contrarietà circa le azioni di Fleximan.
Dall’altra parte, un 19,7% gli dà ragione ma crede che “non è questo il modo di risolvere il problema, ci vuole una azione politica spinta da una protesta dei cittadini”. Infine, un 10,8% opterebbe per l’abolizione degli autovelox e appoggia pienamente Fleximan, affermando che “dovrebbero fare come lui in tutta Italia”.
Per ultimo, chiudiamo con una domanda legata alla differenza di preparazione e competenze tra vecchie e nuove generazioni. Il 45% del campione crede che vi sia un evidente peggioramento nelle competenze a causa del deterioramento del sistema educativo e della tecnologia. Un 27,6% invece ritiene che per quanto i giovani studino più a lungo, non vengono educati al sacrificio e all’impegno. Dall’altro lato, invece, un 19,3% sostiene che i giovani d’oggi siano più preparati rispetto alle passate generazioni, pur mancando degli investimenti adeguati nell’istruzione. Infine, per un 5,6% i giovani sono più attenti al proprio futuro e per questo anche più preparati rispetto alle altre generazioni, e questo grazie anche alle nuove tecnologie.
Sondaggi elettorali: poche variazioni su intenzioni di voto e fiducia in Giorgia Meloni
Chiudiamo con sondaggi elettorali e sondaggi politici riguardante le intenzioni di voto e la fiducia nel premier Meloni. Quest’ultima si mantiene stabile, al di sopra del 40%. In vista delle europee, Fratelli d’Italia sembra irraggiungibile, godendo attualmente del 29% delle preferenze. Tuttavia, alcuni dati potrebbero cambiare quando cominceranno i rilevamenti specifici per le prossime elezioni europee.