Pensioni ultime notizie: prospettive fosche per biennio 2025-2026
L’argomento della pensione è sempre al centro dell’attenzione di chi lavora, sia che si trovi vicino al traguardo sia che questo sembri ancora lontano. La possibilità di accedere al trattamento pensionistico è un tema costante di discussione e preoccupazione per molti.
QUI, ABBIAMO PARLATO DI COME STA CAMBIANDO L’ETÀ PENSIONABILE, A PARTIRE DAI DATI DEL 2023
La linea della pensione continua a spostarsi in avanti
La normativa che regola l’accesso ai trattamenti pensionistici è orientata al progressivo innalzamento dei requisiti anagrafici, in linea con l’aumento dell’aspettativa di vita, come indicato dall’ISTAT. In pratica, ciò significa che l’età per andare in pensione viene spostata in avanti nel tempo.
Per capire cosa ci aspetta nei prossimi anni, è utile esaminare brevemente la normativa attuale e le sue implicazioni. Negli ultimi anni, abbiamo assistito a una serie di riforme che hanno modificato i criteri per l’accesso al trattamento pensionistico, rendendo il sistema più complesso e spesso meno favorevole per i lavoratori.
Per il biennio 2025-2026, il governo ha adottato misure che mantengono sostanzialmente invariate le condizioni di accesso alla pensione. Con il Decreto Ministeriale del luglio 2023, è stato stabilito che i requisiti di accesso ai trattamenti pensionistici non subiranno ulteriori incrementi a partire dal 1° gennaio 2025.
Ciò significa che, almeno per il momento, l’età per accedere alla pensione di vecchiaia rimane fissata a 67 anni per coloro che hanno maturato almeno 20 anni di contributi. Anche le condizioni per la pensione anticipata ordinaria restano immutate, con 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne.
La pensione anticipata contributiva è un miraggio per molti
Tuttavia, per quanto riguarda la pensione anticipata contributiva, sono state introdotte nuove condizioni che renderanno l’accesso più difficile. Con la Legge di Bilancio 2024, sono stati modificati i requisiti per i lavoratori soggetti al regime interamente contributivo o che hanno versato i contributi solo dopo il 1995.
Per accedere alla pensione anticipata contributiva, sarà necessario avere almeno 64 anni di età, 20 anni di contributi versati e un importo minimo dell’assegno pari a tre volte l’Assegno Sociale, con alcune specifiche per le donne con figli.
In sintesi, mentre le condizioni per l’accesso alla pensione rimangono sostanzialmente le stesse, la pensione anticipata contributiva diventa un obiettivo più difficile da raggiungere, soprattutto considerando i requisiti economici più stringenti. Resta da vedere come queste nuove disposizioni influenzeranno il panorama pensionistico nei prossimi anni e quali saranno le conseguenze per i lavoratori.