Pensioni Marzo 2024: cambiamenti degli importi, i nuovi parametri
Pensioni Marzo 2024: cambiamenti degli importi, i nuovi parametri
Il panorama delle pensioni si prepara ad affrontare significativi cambiamenti nei prossimi mesi, con importanti implicazioni per i pensionati a partire da marzo 2024. Tra le novità più rilevanti, si registrerà l’applicazione dell’acconto sull’Irpef cittadino nei comuni in cui è aumentata l’addizionale comunale, come Napoli e Palermo. Questo comporterà una riduzione degli importi delle pensioni, con un incremento dell’addizionale comunale all’1% a Napoli e uno scatto progressivo fino all’1,338% a Palermo entro il 2031.
Nuova Irpef 2024: scaglioni di reddito e trattenuta dell’addizionale
A partire da aprile 2024, entreranno in vigore i nuovi scaglioni di reddito dell’Irpef, come previsto dal Decreto legislativo 30 dicembre 2023 numero 216. Le nuove aliquote prevedono un’aliquota del 23% per redditi fino a 28.000 euro, del 35% per redditi tra 28.000 e 50.000 euro, e del 43% per redditi superiori a 50.000 euro. La trattenuta dell’addizionale Irpef avverrà secondo le tempistiche consuete, con le addizionali a saldo rideterminate a partire da marzo 2024.
Impatto economico sulle pensioni
Le modifiche agli scaglioni Irpef e la rivalutazione provvisoria delle pensioni, fissata al 5,4% per l’anno corrente, comporteranno un aumento degli importi pensionistici per molti pensionati. Tuttavia, va considerato che gli incrementi lordi non corrisponderanno necessariamente agli importi netti a causa del prelievo fiscale. L’entrata in vigore del primo modulo di riforma, che riduce il prelievo fino a un massimo di 20 euro mensili, attenuerà l’impatto dell’Irpef sulle pensioni.
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Rivalutazione dell’inflazione e conguaglio
Da non trascurare è anche l’effetto della rivalutazione dell’inflazione, che influenzerà gli importi delle pensioni. Tuttavia, la rivalutazione sarà parziale per i trattamenti superiori, con percentuali decrescenti in base al reddito. A dicembre, i pensionati riceveranno un conguaglio pari allo 0,3% per ogni mese, parametrato alle soglie imposte dal governo per l’inflazione