Monza, analisi del voto

Pubblicato il 28 Maggio 2012 alle 15:30 Autore: Matteo Patané
monza

Tra i risultati più eclatanti delle elezioni amministrative del 2012 spicca il secco voltafaccia dei comuni lombardi verso il centrodestra, un vero terremoto nella più ricca e popolosa regione italiana, vero serbatoio di voti della DC nella I Repubblica e di FI-PdL e Lega Nord nella II.

[ad]Su venticinque comuni maggiori al voto, infatti, quattro sono stati assegnati al primo turno (Crema, Cernusco sul Naviglio, Pieve Emanuele e Cesano Maderno) e sono finiti tutti al centrosinistra; dei ventuno approdati al ballottaggio due (Cantù e Arese) sono finiti in mano a esponenti civici, sedici sono stati vinti dal centrosinistra (Desenzano del Garda, Palazzolo sull’Oglio, Como, Castiglione dello Stiviere, Abbiategrasso, Buccinasco, Garbagnate Milanese, Legnano, Magenta, San Donato Milanese, Senago, Sesto San Giovanni, Lissone, Meda, Monza e Tradate) e appena tre (Erba, Melegnano e Cassano Magnago) sono stati vinti dal centrodestra.

Un risultato senza dubbio di portata storica, sul quale indubbiamente hanno pesato tanto le dinamiche politiche nazionali di progressiva dissoluzione di PdL e Lega quanto gli scandali che stanno macchiando il Presidente della Regione Roberto Formigoni.
Diventa quindi particolarmente importante l’analisi del voto lombardo, e assume a questo proposito particolare rilevanza il caso di Monza, il più popoloso tra i comuni lombardi chiamati a rinnovare la propria amministrazione.

Roberto Scanagatti, candidato del centrosinistra, è il nuovo sindaco della città lombarda, portando per la seconda volta Monza a sinistra nella sua storia repubblicana dopo la parentesi 2002-2007. In quell’occasione, in effetti, si trattò di una candidatura civica sostenuta dal centrosinistra, quindi è possibile affermare che Scanagatti sia il primo vero sindaco di sinistra di Monza.

Confronto del voto a Monza
Comunali 2007 – Comunali 2012

La tabella riepilogativa – i dati completi sono reperibili a questo link – che raffronta le elezioni 2012 con quelle 2007 mostra molto chiaramente come anche a Monza vi sia stato un vistoso calo dell’affluenza, pari ad una diminuzione di 16.502 voti validi: oltre un elettore su cinque di quelli che nel 2007 si erano recati alle urne in questa occasione non ha invece dato la propria preferenza a nessuno dei candidati. Il valore è estremamente alto, superiore di gran lunga ai voti raggranellati da uno qualsiasi dei partiti in lizza in queste comunali.
Rispetto al 2007 spicca inoltre la maggiore frammentazione delle candidature, tanto tra gli schieramenti principali quanto nell’esplosione di liste civiche non allineate. In particolare è il centrodestra a presentarsi nettamente diviso in relazione alla precedente tornata elettorale: oltre alla nascita del Terzo Polo e alla conseguente perdita dei voti di UdC e FLI, lo spaccato di queste elezioni amministrative rivela il divorzio in terra lombarda tra PdL e Lega Nord, con la seconda rimasta sola a sostenere il sindaco uscente Mariani.
Al contrario il centrosinistra si mostra in linea con l’immagine del 2007, l’unica variazione di rilievo la scomposizione di Rifondazione Comunista e Comunisti Italiani in SEL e FdS.
Presenza ormai fissa nelle amministrative italiane, fa infine la sua apparizione anche a Monza il MoVimento 5 Stelle.

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L'autore: Matteo Patané

Nato nel 1982 ad Acqui Terme (AL), ha vissuto a Nizza Monferrato (AT) fino ai diciotto anni, quando si è trasferito a Torino per frequentare il Politecnico. Laureato nel 2007 in Ingegneria Telematica lavora a Torino come consulente informatico. Tra i suoi hobby spiccano il ciclismo e la lettura, oltre naturalmente all'analisi politica. Il suo blog personale è Città democratica.
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