Ultime notizie Irap 2024: cambiano le scadenze. Nuova data e ultime notizie (aggiornamento 22 Febbraio)
Irap 2024: cambia la scadenza per l’invio del modello ma il calcolo dell’importo rimane lo stesso. Cambia la scadenza entro cui procedere all’invio del modello Irap 2024. Quest’anno si dovrà inoltrare un mese prima rispetto al consueto. Al di là di questa importante novità non risultano altri cambiamenti alle regole in arrivo anche se delle modifiche alla normativa sono comunque previste dalla Legge delega per la Riforma Fiscale. Uno sguardo alle ultime notizie relative all’imposta sulle attività produttive.
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Irap 2024: cambiano la scadenza. Nuova data e ultime notizie
Cambia la scadenza entro cui procedere all’invio del modello Irap 2024. Quest’anno si dovrà inoltrare un mese prima rispetto al consueto: in pratico, bisognerà presentarlo entro il 30 settembre e non entro il 30 novembre come accaduto fino all’anno scorso. Questa la novità più importante per chi paga l’imposta regionale sulle attività produttive, balzello che sono tenuti a versare tutti coloro che svolgono un’attività diretta alla produzione/scambio di beni o alla prestazione di servizi.
Eppure dei cambiamenti alla normativa dovrebbero essere comunque in arrivo nonostante non si conoscano ancora le tempistiche dell’entrata in vigore. Infatti, nella Delega al Governo per la Riforma Fiscale è prevista l’introduzione di un nuovo meccanismo di applicazione di una sovraimposta in base alle stesse regole tuttora valide per l’Ires (cioè senza un’applicazione delle perdite alla base imponibile, il valore principale per la determinazione dell’importo da pagare sotto forma di tasse).
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Nessuna modifica al calcolo dell’imposta (per il momento)
Come si scriveva, però, non si sa bene quando entreranno in vigore le novità sull’Irap 2024 previste dalla Legge delega per la Riforma Fiscale. Dunque, fino a quando non si sbloccherà questo versante, l’irap continuerà ad essere applicato calcolando la base imponibile il valore di produzione dell’azienda.
Un meccanismo che ha sempre causato malumori nelle imprese considerando che a costituire tale valore concorrono anche delle voci che, in fin dei conti, risultano dei costi, cioè non sono parte dell’attivo (esempio: il costo del personale dipendente). Infine, anche nel 2024, quindi, saranno le regioni ad applicare un’aliquota che di solito è stabilita in misura pari al 3,9% (con una variabilità, a seconda dell’attività produttiva, di massimo lo 0,92% tra territorio e territorio).
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