Sondaggi TP: maggioranza italiani favorevoli a “bandiera bianca” Ucraina
Nel nostro consueto sondaggio settimanale, abbiamo chiesto ai nostri lettori cosa ne pensassero delle parole di Papa Francesco riguardo la possibile resa dell’Ucraina per favorire, finalmente, il processo di pace. Una buona maggioranza degli italiani (praticamente 6 rispondenti su 10) avalla le parole del Pontefice. Per un 37,1% il Papa “ha completamente ragione, la priorità è la vita umana, l’Ucraina deve arrendersi e mettere fine a scontri e morti”. Poi, un 22,5% condivide le ragioni del negoziato “ma avrebbe dovuto condannare anche l’aggressione russa”. Nel complesso, quindi, chi è a favore nel merito (pur nella differenza di valutazione sulla comunicazione del messaggio) è un 59,6% complessivo. Un dato che stacca, e di molto, le risposte contrarie. Qui, il 23% non si trova molto d’accordo perché “dovrebbe chiedere alla Russia di fermarsi, cessare il fuoco e sedersi a un tavolo”. Un 14,3%, infine, non si trova per nulla d’accordo in quanto “dovrebbe stare dalla parte delle vittime, quindi dell’Ucraina, chiedendo quindi il completo ritiro delle truppe russe dal Paese”.
Sondaggi TP, le minacce per l’Italia e le minacce per il mondo
Rimanendo in un contesto internazionale, abbiamo fatto due domande simili con lo stesso set di risposte. In una abbiamo chiesto quale tra i seguenti soggetti rappresenta un pericolo o minaccia per l’Italia e gli italiani nel prossimo futuro, e quale invece rappresenta il maggior pericolo per la pace per il futuro e a livello mondiale.
Partendo dalla percezione della principale minaccia imminente per l’Italia, spicca la Russia, votata dal 26,8% del campione. Seguono, abbastanza ravvicinate, il radicalismo islamico (23,7%) e gli Stati Uniti (20,2%). L’UE (7,9%) la Cina (4,1%) e Israele (2,8%) vengono viste come minacce immediate minori. C’è poi un 10,8% che crede che l’Italia non corra particolari pericoli.
Interessante vedere come, nell’identificazione di un soggetto pericoloso in ottica futura e per la pace mondiale, ci sia un sostanziale stravolgimento. In questo caso è infatti la Cina a farla da padrona, con il 40,3% dei votanti che seleziona questa risposta. Segue la Russia al 23,8% e, in terza posizione a chiusura del podio delle minacce, gli Stati Uniti d’America (con il 18,0%). Netto calo per il radicalismo islamico (9,2%) a differenza dell’UE, che viene selezionata come principale minaccia dal 7,2% dei rispondenti (con una differenza minima rispetto al dato offerto dalla prima domanda). Quasi nessuno reputa, infine, lo Stato di Israele come la principale minaccia per la pace del futuro (0,6%).
Sondaggi TP, fiducia in Giorgia Meloni e in Von Der Leyen
In vista delle elezioni europee che sono oramai vicinissime, abbiamo chiesto ai nostri lettori di esprimere il loro livello di fiducia in Ursula Von Der Leyen. La numero uno dell’Unione Europea gode di pochissima stima, con un residuale 3,2% che afferma di avere molta fiducia nell’attuale presidente. Poi, un discreto 22,6% afferma di avere abbastanza fiducia. Le risposte negative la fanno da padrone, tra chi ripone poca (32,2%) o nessuna fiducia (41,0%) sulla presidente della Commissione Europea.
Oltre alla fiducia in Von Der Leyen, abbiamo testato, come sempre, la fiducia in Giorgia Meloni. Un gradimento in leggero calo (-0,3% nel dato molto+abbastanza) compensato però dalla crescita di chi ha molta fiducia nella premier (+0,3%).
Sondaggi elettorali 15 marzo: le intenzioni di voto dopo il voto in Abruzzo
Infine, passiamo alle intenzioni di voto sondate dopo le elezioni regionali in Abruzzo. Il primo partito d’Italia continua a scendere e arriva al 28,2%, in calo dello 0,3%. Stabile il PD, cala di 0,2 punti il Movimento 5 Stelle, che scende al di sotto del 16%. Continua, poi, l’avvicinamento di Forza Italia alla Lega, con i forzisti che recuperano altri 0,3 punti e arrivano al 7,1%. La Lega, invece, perde un decimale e scende al 9,0%. Si mantengono Azione (3,9%), SI/Verdi (3,3%) e IV (2,8%). Variazioni minime per tutti i partiti al di sotto della soglia di sbarramento.
Nota metodologica: sondaggio realizzato con metodo CAWI, 3.900 interviste raccolte tra il 13 e il 14 marzo 2024