Condono edilizio 2024: cosa si potrà sanare? Ultime notizie (aggiornamento 8 APRILE)

Pubblicato il 8 Aprile 2024 alle 07:09 Autore: Guglielmo Sano

Condono edilizio 2024: In arrivo una nuova sanatoria per regolarizzare le piccole difformità strutturali e burocratiche. Le ultime notizie in merito

Condono edilizio 2024

Ultime notizie Condono edilizio 2024: cosa si potrà sanare? Ultime notizie (aggiornamento 8 Aprile)

Condono edilizio 2024: In arrivo una nuova sanatoria per regolarizzare le piccole difformità strutturali e burocratiche. Le ultime notizie in merito. Condono edilizio 2024: in arrivo una nuova sanatoria, permetterà di mettersi in regola per piccole difformità. Potrebbe essere avvantaggiato dall’intervento, addirittura, l’80% del parco immobiliare italiano. Cosa dicono le ultime notizie in merito? Una panoramica delle informazioni disponibili al momento.

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Condono edilizio 2024: cosa si potrà sanare?

Condono edilizio 2024: in arrivo una nuova sanatoria. A quanto riferiscono le ultime notizie riportate dalla stampa specializzata, dovrebbe riguardare la regolarizzazione di piccole difformità strutturali e burocratiche. Stando a diverse stime, potrebbero pesare sull’80% del parco immobiliare italiano. Ma cosa si potrà condonare nello specifico? Innanzitutto, dovrebbe essere possibile regolarizzare le difformità di natura formale originate da un’errata interpretazione della normativa vigente.

Regolarizzare le piccole difformità strutturali

Condono edilizio 2024: quindi, la sanatoria dovrebbe applicarsi a lievi modifiche (poco superiori al limite del 2% dei volumi abitativi, livello al di sotto del quale non è prevista la necessità di condono) effettuate nelle singole unità abitative per cui non è stato seguito il corretto iter di comunicazione con gli enti competenti. Per esempio, soppalchi o tramezzi, nicchie o finestre, aperture di vario genere, in generale, tutte quelle piccole opere che non risultano nella documentazione catastale.  

Infine, il condono dovrebbe riguardare anche quelle difformità che era possibile sanare al momento dell’intervento ma che per il principio del “doppio conforme” oggi non possono più essere regolarizzate perché trascorso troppo tempo. In sostanza, le irregolarità che non possono essere sanate per il disallineamento tra la normativa vigente all’epoca dell’intervento – quello che ha creato la difformità – e la normativa attuale. Dunque, la nuova sanatoria dovrebbe consentire il cambio di destinazione d’uso di un immobile se questo avviene tra categorie omogenee. Inoltre, all’interno del pacchetto di norme incentrato sul condono si vorrebbe inserire anche l’innalzamento della percentuale volumetrica di intervento oltre cui si rende necessario il condono, portandola dal 2% al 5%.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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