L’incremento della digitalizzazione nella società italiana ha portato a un aumento parallelo della consapevolezza riguardo alla sicurezza informatica. Tuttavia, la domanda sorge spontanea: quanti italiani effettivamente prendono provvedimenti per proteggere i propri dati e dispositivi online? Esaminando le statistiche e le tendenze recenti, possiamo ottenere una panoramica dettagliata sull’argomento.
Strategie di sicurezza tecnologica
L’aumento degli attacchi informatici ha spinto molti italiani a cercare soluzioni avanzate per proteggere la propria rete domestica. In questo contesto, l’utilizzo di soluzioni come ExpressVPN per router emerge come strategia efficace. Installando un router VPN, si garantisce la protezione di tutti i dispositivi connessi attraverso una crittografia affidabile e la salvaguardia degli indirizzi IP. Questa misura si rivela fondamentale in tempi in cui l’incidenza di attacchi mirati ai PC personali è raddoppiata, evidenziando come i cybercriminali puntino spesso ai bersagli più vulnerabili: i dispositivi terminali e i computer utilizzati dai dipendenti a casa.
Allo stesso tempo, sta crescendo l’interesse verso soluzioni avanzate di sicurezza cloud, soprattutto tra le medie imprese e, seppur in misura minore, anche tra le piccole. Questo cambiamento è evidenziato dall’aumento delle famiglie di malware rilevate, passate da 163 nel 2021 a 208 nel 2022, e dalla presenza pervasiva del malware FluBot, che infetta principalmente i dispositivi Android come Samsung e Xiaomi. Settori come la finanza, le assicurazioni e l’amministrazione pubblica sono stati i principali bersagli, spingendo le aziende a fare affidamento su strumenti come firewall e reti private virtuali (VPN) per elevare i livelli di protezione.
Preparazione delle PMI alle minacce
Nonostante l’aumento degli investimenti nella sicurezza informatica, più del 50% delle piccole e medie imprese (PMI) italiane rimane impreparato di fronte alle crescenti minacce cibernetiche. Solo una su cinque tra queste aziende dispone di un piano d’investimento specifico per la sicurezza IT oppure destina risorse solo all’occorrenza. Questa percezione della sicurezza come un costo, piuttosto che un investimento, sta iniziando a cambiare, e infatti gli analisti del settore prevedono un aumento degli investimenti da parte delle PMI.
Infatti, l’87% delle aziende italiane prevede di incrementare il proprio budget per la sicurezza informatica del 10% nel 2024, un dato che evidenzia un aumento della consapevolezza sull’importanza di implementare misure di sicurezza affidabili per salvaguardare le infrastrutture sensibili. I settori finanziario/bancario e delle utility risultano essere i principali utilizzatori di soluzioni IT di sicurezza, seguiti da difesa, settore pubblico (nazionale e locale), manifatturiero, trasporti e telecomunicazioni.
Iniziative governative e sensibilizzazione
L’Italia ha compiuto passi significativi nel campo della cybersecurity con l’istituzione dell’Autorità nazionale per la cybersicurezza (ACN) nell’agosto del 2021 e l’annuncio della prima strategia nazionale di cybersecurity nel maggio 2022. Queste mosse strategiche dimostrano l’impegno del governo a proteggere lo spazio cibernetico nazionale e a promuovere una cornice regolatoria coerente. Con un finanziamento di circa due miliardi di euro per l’attuazione della strategia nazionale, l’Italia punta a implementare oltre 80 misure entro il 2026, alcune delle quali attraverso partenariato pubblico-privato.
Inoltre, la legge sul Perimetro Nazionale della Cybersecurity garantisce un alto livello di sicurezza per reti, sistemi IT e servizi utilizzati da agenzie governative, amministrazioni pubbliche, entità statali e aziende private che svolgono una funzione essenziale per lo stato o forniscono servizi fondamentali per gli interessi e la sicurezza nazionale del paese. Questo quadro legislativo rappresenta un importante passo avanti nella lotta contro le minacce cibernetiche.
Conclusione
Mentre l’Italia continua a navigare nel complesso panorama delle minacce cibernetiche, è evidente che la consapevolezza e gli investimenti in sicurezza informatica stanno crescendo sia nel settore pubblico che in quello privato. Con il progressivo aumento degli investimenti e l’ampliamento delle misure di sicurezza, l’Italia si sta posizionando come leader nella protezione dello spazio cibernetico europeo.