Faggiano, caporedattore TP: “destra minimizzerà sull’arresto di Toti”

Faggiano, caporedattore TP: "destra minimizzerà sull'arresto di Toti"

Faggiano, caporedattore TP: “destra farà quadrato per minimizzare sull’arresto di Toti”

Di seguito, si riporta l’intervista integrale, rilasciata a True-news.it, del caporedattore di Termometro Politico, Alessandro Faggiano, sull’arresto di Giovanni Toti e le implicazioni sul voto in vista delle europee.

L’intervista che segue riflette l’idea e analisi personale, e non la linea editoriale di TermometroPolitico.it

Faggiano, caporedattore TP: “destra farà quadrato per minimizzare sull’arresto di Toti”

Secondo lei l’arresto di Toti quanto peserà elettoralmente?

Come analizzato qualche settimana fa su Termometro politico, quando ci sono scandali di corruzione l’elettore medio di centrosinistra tende a penalizzare maggiormente rispetto a quello del centrodestra, che invece presenta un’attitudine più garantista nei confronti di questi eventi. In questo caso, però, il nome di Toti è forte. Si tratta di uno degli assoluti big del centrodestra, capace di attirare a sé le simpatie dei moderati del centro, che dopo il suo arresto potrebbero più facilmente optare per altri schieramenti politici. Il peso di questo caso, a mio parere, potrebbe favorire i partiti liberali di centro. Mi riferisco in particolare a Italia Viva, alla Lista degli Stati Uniti d’Europa per le Europee, e in parte anche a Calenda. Secondo me ci potrebbe essere questo tipo di travaso, anche se alcuni poi potrebbero direttamente deviare verso Fratelli d’Italia. Non credo invece che ci possa essere alcuna fuga di voti verso la Lega.

Come reagiranno le coalizioni di centrodestra, considerando che Toti non fa formalmente più parte di uno dei tre partiti maggiori?

Al di là della sua appartenenza o meno ai partiti maggiori, Toti è una figura di spicco del centrodestra. Credo che dopo questo scandalo lo schieramento rimarrà sostanzialmente compatto e manterrà una linea di precauzione, in attesa di ulteriori sviluppi delle indagini. In virtù della prossimità di questa tornata elettorale è difficile che uno dei tre partiti principali in questo momento possa fare il passo più lungo della gamba. Da parte della destra ci sarà coesione e minimizzazione dell’evento, per ridurne la portata e l’impatto. Il centrosinistra e i particolare i Cinque Stelle proveranno, invece, a fare leva su queste problematiche insorte.

Questo caso può creare un cortocircuito nella maggioranza visto che ora è un esponente di spicco a finire nei guai giudiziari?

Bisogna vedere come evolverà la vicenda. L’impatto effettivo di questo arresto si capirà in funzione dell’estensione del processo e dell’entità delle accuse definitive, che per ora sembrano essere molto pesanti. Personalmente non credo che avverrà un cortocircuito all’interno della destra. Ci sarà un mantenimento delle posizioni, con atteggiamento attendista. Anche perché, in realtà, si tratta ormai di aspettare ben poco dato che si voterà tra un mese. Come successo politicamente in Sardegna, dove si è cercato di minimizzare l’impatto dei risultati elettorali, allo stesso modo si farà quadrato per cercare di portare via quanto prima dalla scena pubblica quello che adesso sta succedendo in Liguria con Toti.

Secondo lei l’arresto di Toti influirà sulle Europee?

Sì, potrebbe avere un’incidenza, ma non credo che avrà un impatto maggioritario. A meno che questo caso non si dimostri realmente grande e imponente. Al limite ci potrebbe essere uno spostamento verso alcuni partiti di centro da parte di chi in questo momento si identifica nell’area moderata del centrodestra. E forse i più penalizzati da questo evento potrebbero essere i moderati di Forza Italia, rispetto agli altri due partiti della coalizione. Nell’attuale fase di continuo scontro interno tra Forza Italia e Lega, questa vicenda potrebbe in maniera tangente spostare gli equilibri.

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Questo potrebbe stimolare a riproporre il Campo Largo contro il successore di Toti?

Sicuramente sì. Darà molta forza alle opposizioni in regione Liguria. Bisogna però sottolineare che rispetto alle elezioni nazionali le dinamiche di voto regionali sono differenti. La componente legata all’esperienza amministrativa è sempre molto importante e forte. L’esperimento del Campo Larghissimo tentato nelle ultime regionali non può funzionare e si vede perché tendenzialmente le forze politiche che si identificano nel centro, come quelle di Renzi e Calenda, sono in realtà molto più liberali che socialdemocratiche. Il Campo Largo che si è visto in Sardegna invece può essere benissimo replicato, anzi ritengo che dovrà essere riproposto. È proprio un gioco matematico: sono le due forze principali d’opposizione che più si avvicinano. Perciò per loro sarebbe un’ottima occasione per tornare a lavorare insieme non solo in vista delle prossime regionali ma anche per le future elezioni nazionali.

Cosa si aspetta per il futuro di Toti?

È veramente difficile stabilirlo quando ci sono vicende così complicate in divenire. Le accuse però sono molto gravi e, a mio parere, anche se ne venisse confermata solo una parte, Toti sarebbe screditato in maniera nettissima e penso che a quel punto non ci sarebbe più nulla da fare.

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