Economia domestica: come gestire correttamente un bilancio familiare?

Conto deposito ottobre 2019

Per assicurare il benessere familiare, sia da un punto di vista economico che da un punto di vista psicologico, è fondamentale adottare corrette strategie di economia domestica.

Fare una corretta economia domestica significa sostanzialmente gestire in modo oculato e responsabile le entrate e le spese del nucleo familiare. È una disciplina importante e che risulta educativa anche per membri più giovani della famiglia.

Non è un compito sempre semplice ed è per questo che è importante capire se esistono strategie che possono facilitarlo.

Sicuramente può essere utile documentarsi su come risparmiare in casa e su come bilanciare correttamente entrate (per esempio stipendio e/o pensione) e uscite (spese necessarie e spese voluttuarie).

Il risparmio in casa: la bolletta energetica

Adottare una politica di risparmio in casa è un ottimo modo per alleggerire le voci di costo del bilancio familiare.

Dal momento che una di queste voci, la bolletta energetica, è particolarmente rilevante, è fondamentale adottare tutte quelle misure che consentono di ottimizzare le spese relative a energia elettrica e gas naturale.

Si hanno diversi mezzi a disposizione a questo proposito: dalla ricerca delle tariffe più convenienti proposte dal mercato libero di luce e gas al ricorso a elettrodomestici e altri dispositivi ad alta efficienza energetica, all’utilizzo dell’illuminazione a LED fino ad arrivare a valutare la possibilità di installare un impianto fotovoltaico per l’autoproduzione di energia elettrica.

Risparmiare in casa: la gestione di entrate e uscite con la strategia 50-30-20

Una delle strategie più note per la gestione del bilancio familiare è il metodo 50-30-20 elaborato dalla giurista statunitense Elizabeth Warren; scopriamo brevemente di cosa si tratta.

Warren suggerisce di suddividere le entrate fisse familiari (stipendio, pensione e altre fonti di reddito) nel seguente modo: 50% per i bisogni (spese necessarie), 30% per i desideri (spese voluttuarie) e 20% per risparmi e investimenti.

I bisogni rappresentano le spese inevitabili, necessarie: utenze domestiche (acqua, luce, gas, telefono), spese alimentari, carburante, eventuale quota di affitto, imposte locali, rate di finanziamenti ecc.

Il 30% può essere dedicato al soddisfacimento dei desideri: spese per hobby e svaghi personali, vacanze, viaggi, abbonamenti ecc. Si tratta di spese a cui è possibile rinunciare.

Il 20% andrebbe riservato ai risparmi e agli investimenti; si tratta di una quota che non andrebbe disattesa perché può rappresentare un salvagente in momenti di difficoltà; si può pensare di suddividerla in parti uguali tra risparmi velocemente smobilizzabili e investimenti a medio-lungo termine. Al di là di come la si voglia gestire, scelta del tutto personale, questa quota non dovrebbe scendere sotto la soglia del 20%; eventualmente si potrebbe pensare di “limare” i desideri eliminando qualche spesa superflua.

Una riflessione

Al di là delle strategie scelte, il risparmio sulle spese di casa e l’accantonamento di una quota per un “fondo di emergenza” sono sicuramente opzioni che vale la pena di prendere in considerazione perché nel medio-lungo termine possono consentire sia di affrontare eventuali momenti critici (un infortunio, una spesa sanitaria imprevista, la perdita del lavoro) sia di regalarsi qualcosa di importante come per esempio un viaggio sognato da tempo o la realizzazione di un piccolo o grande progetto personale o magari l’uscita anticipata dal lavoro.

A ben pensarci, piccoli sacrifici compiuti quotidianamente possono riservarci gradite sorprese in futuro.