Leva obbligatoria: nuova naja in arrivo? Le ipotesi in campo
Sull’onda delle crisi in Ucraina e Medioriente in molti paesi europei compresa l’Italia si torna a parlare di reintroduzione della leva obbligatoria. Sotto la luce dei riflettori la proposta della Lega, che comunque è incentrata su una “naja” molto diversa da quella eliminata ormai 20 anni fa. Comunque, molto improbabile l’approvazione: la maggioranza appare decisamente spaccata sul tema.
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Leva obbligatoria: nell’Ue si pensa alla reintroduzione
Sull’onda delle crisi in Ucraina e Medioriente, in molti paesi europei si torna a parlare di reintrodurre la leva obbligatoria. Tra questi spicca la Germania dove il dibattito si sta concentrando in particolare su 3 ipotesi. La prima – quella più soft – prevede la diffusione di materiale informativo nelle scuole, quindi, la possibilità di effettuare un primo colloquio conoscitivo ai diciottenni interessati a entrare a far parte delle forze armate.
A questo primo approccio seguirebbero valutazioni più specifiche. La seconda, invece, vorrebbe reintroduzione di leva obbligatoria o, in alternativa, del servizio civile per un anno al compimento della maggiore età (la partecipazione sarebbe volontaria per le ragazze). Infine, la terza opzione: leva o servizio civile di un anno obbligatorio per tutti a 18 anni, senza distinzione di genere.
Nuova naja in arrivo? Le ipotesi in campo
Un po’ su questa scia si muove la proposta di reintroduzione della Leva obbligatoria avanzata dalla Lega negli ultimi giorni. Il disegno si legge ancora è in fase di stesura. Tuttavia, in base alle anticipazioni del Ministro Salvini vorrebbe tutti ragazzi e ragazze impegnati – obbligatoriamente – per 6 mesi in una forma di “servizio alla comunità”. Dunque, niente armi, insomma, ma di un periodo di formazione in un ambito relativo a salvataggio e pronto soccorso, protezione civile, protezione del patrimonio naturalistico nazionale.
Tra l’altro, sempre dagli annunci del leader del Carroccio, tale periodo si svolgerebbe su base regionale. In pratica, non ci si allontanerebbe molto da casa, una cesura netta con il passato. La proposta è stata accolta con freddezza da parte del ministro della Difesa Crosetto che ha rinnovato piuttosto la sua intenzione di creare un corpo di riservisti (militari addestrati ma non effettivi per dirla in breve) da richiamare in servizio in caso di bisogno.
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