Permessi Legge 104: si possono usare per il mare? La sentenza

Pubblicato il 16 Maggio 2024 alle 18:15
Aggiornato il: 18 Maggio 2024 alle 19:20
Autore: Guglielmo Sano
Permessi Legge 104

Permessi Legge 104: si possono usare per il mare? La sentenza

Permessi Legge 104: ora che si alzano le temperature ed è ormai alle porte la bella stagione molti beneficiari si chiedono se è possibile sfruttare i giorni di riposo per una gita al mare. Un dubbio non di poco conto visto che anche la Cassazione ha emesso una nuova sentenza per fare chiarezza sul tema. Uno sguardo veloce a un caso preso in esame di recente dall’Alta Corte.

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Permessi Legge 104: di cosa si tratta?

Permessi Legge 104: in generale, ci si riferisce alle giornate di riposo, anche se è possibile frazionarle in ore, a disposizione dei lavoratori disabili o ai rispettivi caregiver dalla normativa relativa ai portatori di handicap. Nel dettaglio, la Legge 104 concede 3 giorni di permesso ogni mese a lavoratori disabili e ai loro caregiver (è possibile prendere anche dei permessi di una o due ore in base all’orario di servizio). Naturalmente, tali giorni/ore di permesso sono concessi per motivazioni relative a cura o assistenza dei disabili.

Ogni utilizzo illecito è passibile di sanzione e può far scattare addirittura il licenziamento in taluni casi. Detto ciò, non è detto che svolgere attività “laterali” alle necessità curative o assistenziali configuri un utilizzo illecito dei permessi 104. Talvolta un comportamento non direttamente collegato a cura e ad assistenza è stato giudicato dai tribunali chiamati in causa dai datori di lavoro un utilizzo congruo del diritto a giorni/ore di permesso aggiuntivi. Fare una passeggiata per esempio.

Si possono usare per il mare? La sentenza

Permessi Legge 104: su questa linea si muove una recente sentenza della Cassazione (la nr. 12679/2024) che ha preso in considerazione il caso di una coppia. Il marito usufruiva dei permessi concessi alla moglie, asmatica e in virtù di tale condizione titolare di Legge 104. La coppia aveva sbrigato diverse commissioni (tra cui andare dal veterinario per il proprio animale domestico, azione altresì giudicata non illecita perché, vista la breve durata, non ha inficiato complessivamente lo scopo assistenziale del permesso). Poi aveva passato qualche ora in riva al mare (durante l’inverno). L’azienda dove lavorava l’uomo ha dunque fatto scattare il licenziamento considerando tale comportamento, appunto, un illecito.

Dopo una serie di sentenze avverse nei crescenti gradi di giudizio, la Cassazione ha messo la parola fine alla vicenda imponendo il reintegro del lavoratore con annesso risarcimento. Per gli alti giudici, accompagnare la moglie durante varie commissioni e in tale contesto cogliere l’occasione per avere qualche ora di “svago” insieme a lei, non costituisce uso illecito dei permessi concessi dalla 104. Si sarebbero espressi diversamente se i permessi fossero stati utilizzati per non svolgere delle attività insieme alla moglie disabile, in pratica. Dunque, anche recarsi in una località diversa da quella indicata nella richiesta di permesso (per andare a mare) rientra nelle attività consentite nel quadro della normativa secondo la sentenza visto che in questa evenienza erano svolte con il chiaro intento di apportare benefici al disabile.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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