Sanatoria casa 2024: cosa potrebbe rientrare? Le ipotesi

Sanatoria casa 2024

Sanatoria casa 2024: cosa potrebbe rientrare? Le ipotesi

Sanatoria casa 2024: il decreto che la contiene pronto per essere esaminato dal Consiglio dei Ministri. Tramezzi, soppalchi, verande e finestre. Cosa si potrà sanare in caso di approvazione della misura? Una panoramica di quello che si sa al momento.

Sanatoria casa 2024: pronta ad approdare in CdM

Sanatoria casa 2024: la proposta del Ministro delle Infrastrutture e Vicepremier Matteo Salvini pronta ad approdare in CdM. La misura dovrebbe essere esaminata già nella riunione del 22 maggio nonostante il timore del Presidente del Consiglio Meloni che possa essere avvertita come un “condono” con annesso “effetto boomerang” in chiave elettorale ora che le Europee sono ormai alle porte. Ora, non c’è ancora un testo da esaminare. D’altra parte, stando alle anticipazioni fornite dallo stesso Salvini, la sanatoria riguarderà esclusivamente “piccoli problemi interni”.

Cosa potrebbe rientrare? Le ipotesi

Sanatoria casa 2024: dunque, il decreto “salva-case” dovrebbe permettere di mettersi in regola rispetto a modifiche come nicchie, tramezzi, soppalchi ma anche verande e finestre che non compaiono nei documenti comunali. Più nello specifico la misura dovrebbe consentire la sanatoria di più irregolarità. Innanzitutto, quelle formali: in pratica, errori di rappresentazione del progetto poi corretti al momento dei lavori. Ancora, meglio difformità tra quanto autorizzato e quanto realizzato.

In secondo luogo, la sanatoria dovrebbe permettere la regolarizzazione delle difformità non solo formali ma appunto “concrete” (le nicchie, i tramezzi e così via di cui prima) intervenute nel corso dei decenni e mai dichiarate. Infine, la misura permetterà di sanare le piccole difformità che risultavano “condonabili” al momento della realizzazione ma successivamente escluse dai meccanismi di regolarizzazione (quindi si andrà a sospendere il vigente principio della doppia conformità). Ancora non è chiaro se il decreto aumenterà la percentuale della tolleranza costruttiva – attualmente fissato al 2% – superato il quale un intervento edilizio non è ammesso. Molto probabile un incremento della percentuale ma variabile a seconda del tipo di immobile.

Segui Termometro Politico su Google News

Scrivici a redazione@termometropolitico.it