L’inflazione preoccupa ancora gli europei
Gli ultimi sondaggi elettorali di Swg prima del consueto blackout mostrano che sembrano esserci più cambiamenti nel campo dell’opposizione che in quello della maggioranza. Quest’ultima è stabile nel complesso, al suo interno c’è un lieve progresso di due decimali di Fratelli d’Italia, che è al 27%, mentre la Lega perde lo 0,3% e scende all’8,3%, sotto Forza Italia, all’8,4% e in aumento di un decimale.
Certo, la sfida tra alleati tra il partito di Salvini e quello di Tajani sarà una di quelle da osservare il 9 giugno, ma a essere interessante sarà anche il confronto tra i di principali partiti di opposizione, Pd e Movimento 5 Stelle. Qui sta la principale novità di questa settimana, tra le due formazioni, infatti, la distanza è cresciuta dell’1% in sette giorni, perché quella di Schlein cresce di mezzo punto raggiungendo la soglia del 21%, mentre quella di Conte ne perde un altro mezzo calando al 15,7%.
C’è uno spostamento verso il Pd? Sta scattando il voto utile? In effetti anche alcune liste più piccole all’opposizione vedono un calo, sia Stati Uniti d’Europa che Azione perdono due decimali e vanno al 4,4% e al 4,2%, ma Verdi e Sinistra, invece, uno 0,2% lo guadagnano e si portano al 4,6%.
Tra i partiti al di sotto dello sbarramento Pace Terra Dignità supera Libertà, 2,4% a 2,2%, grazie all’incremento del primo dello 0,2% e alla diminuzione del secondo della stessa entità. Esordisce all’1%, poi, Alternativa Popolare di Bandecchi.
Sondaggi elettorali Swg, la fiducia nella Commissione Ue è al 50%
Visto che si tratta degli ultimi sondaggi elettorali prima delle consultazioni europee, Swg le dedica anche alla percezione delle istituzioni comunitarie da parte degli europei e degli italiani, ai timori e alle priorità che hanno.
Innanzitutto per il 56% dei cittadini del nostro Paese e il 52% di quelli di tutti i Paesi membri queste elezioni sono più importanti delle altre. In particolare a pensarla in questo modo sono coloro che voteranno per partiti socialdemocratici e verdi.
Sul versante delle priorità a livello comunitario prevale la difesa comune, con il 41% e poi la gestione dell‘immigrazione e una politica estera comune, con il 31% e il 30%. In Italia la difesa è un tema meno sentito, mentre hanno più importanza immigrazione e politica estera. Nel nostro Paese, poi, si dà più rilevanza che altrove all’abolizione del diritto di veto e meno alle politiche agricole.
Se però la domanda contenuta nei sondaggi elettorali di Swg riguarda i timori, emerge nettamente come gli europei temano ancora molto l’inflazione, che preoccupa il 43%, cifra che arriva al 51% in Spagna. A distanza vi è la possibilità di una guerra, 25%, che diventa 39% nell’Est Europa, e solo dopo una crisi economia, il cambiamento climatico e le tensioni internazionali. Quest’ultimo timore è nominato dal 22% in Europa ma da ben il 34% in Italia.
Il voto dipenderà anche dal grado di fiducia verso la Commissione Europea uscente, e su questo versante per Von der Leyen sembrano esserci notizie più che discrete. Ottiene la sufficienza da parte del 49% degli intervistati europei e addirittura il 50% in Italia. Ha la fiducia della maggioranza di chi vota socialdemocratico, 72%, del 65% di sceglie il PPE, del 64% dei Verdi del 60% dei liberali, mentre raggiunge un gradimento solo del 29% dei conservatori.
Questi sondaggi elettorali sono stati realizzati tra il 28 marzo e l’8 aprile con metodo Cawi su 5.012 persone per quanto riguarda le domande agli europei e dal 15 al 20 maggio con metodo Cati-Cami-Cawi su 1.200 persone per quanto riguarda le intenzioni di voto.