Sanatoria casa 2024 approvata. Quanto si pagherà? Le cifre
Sanatoria casa 2024: approvata dal Consiglio dei Ministri. Cosa prevede nello specifico il provvedimento? Quanto costerà usufruire delle misure semplificate di regolarizzazione delle piccole difformità edilizie? Una rapida panoramica sul Decreto “Salva-casa”.
Sanatoria casa 2024 approvata. Cosa prevede
Sanatoria casa 2024: approvata dal Consiglio dei Ministri. Cosa prevede nello specifico? Grazie alle misure contenute nel Decreto “Salva-casa” sarà possibile regolarizzare velocemente lievi difformità riguardanti l’edilizia residenziale. In pratica, verande, tende, soppalchi, gradini, grondaie, finestre, pareti, porte interne e così via. Adesso sarà possibile dichiarare agli uffici comunali queste piccole modifiche interne alla propria abitazione, quindi, mettere in regola i titoli depositati in comune rispetto a tal genere di abusi parziali. Naturalmente, ciò avverrà a fronte del pagamento di una sanzione commisurata all’intervento.
Dunque, annullato il principio della doppia conformità, cioè l’allineamento sia alla normativa vigente al momento dell’intervento che a quella attuale. In virtù di questo principio finora era di fatto impossibile regolarizzare questo genere di irregolarità. Il paletto resta per gli abusi totali. Inoltre, Il provvedimento aumenta il novero degli interventi che sarà possibile realizzare in “edilizia libera”, ossia senza necessità di richiedere un’autorizzazione. Inoltre, intende semplificare anche le procedure che permettono di cambiare la destinazione d’uso degli immobili
Quanto si pagherà per mettersi in regola?
Sanatoria casa 2024: quanto si pagherà per regolarizzare lievi difformità come la chiusura di una veranda o la realizzazione di una stanza (ovviamente se gli interventi non sono stati già dichiarati)? A seconda dell’intervento e all’aumento del valore dell’immobile a seguito di quest’ultimo, la cifra da versare oscillerà tra mille e 30.984 euro. Contestualmente andrà presentata una Scia o richiesto un permesso di costruzione in sanatoria.
Il Comune potrà richiedere in parallelo lavori aggiuntivi nel caso debba essere garantita l’uniformità alle norme igieniche, di sicurezza, di efficientamento energetico, di rimozione delle barriere architettoniche in vigore. Da precisare poi che il Decreto introduce sulla materia il criterio del silenzio assenso. In pratica, se il Comune non risponde all’istanza di regolarizzazione entro i termini stabiliti, la richiesta si considererà accolta.
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