Tassi di interesse Bce: verso la prima riduzione. Cosa succederà?

Pubblicato il 29 Maggio 2024 alle 13:06
Aggiornato il: 31 Maggio 2024 alle 13:55
Autore: Guglielmo Sano
Tassi di interesse Bce: verso la prima riduzione. Cosa succederà?

Tassi di interesse Bce: verso la prima riduzione. Cosa succederà?

Tassi di interesse Bce: in arrivo a inizio giugno il primo taglio da luglio 2022 a questa parte. L’inversione di rotta confermata a più riprese da alti funzionari di Francoforte. Non si esclude una seconda riduzione consecutiva a luglio. Cosa potrebbe accadere dopo? Attese conseguenze positive sui mutui a tasso variabile.

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Tassi di interesse Bce: verso la prima riduzione da luglio 2022

Tassi di interesse Bce: in arrivo a inizio giugno, probabilmente verrà ufficializzato nel corso della riunione di giorno 6, il primo taglio da luglio 2022 a questa parte. Nelle ultime settimane sono arrivate conferme in merito da alti funzionari di Francoforte. La mossa della Banca Centrale Europea si muove in direzione opposta a quella che dovrebbe prendere la Banca Centrale Usa. Evidente che venga giudicato sufficientemente stabile l’andamento dei prezzi nel Vecchio Continente per una prima riduzione del costo del denaro (a marzo sono aumentati del 2,4%, negli Stati Uniti del 2,7%).

Una prima riduzione quella di giugno, a cui potrebbe seguire una seconda già a luglio. Detto questo, nonostante l’ormai prossimo allentamento della politica anti-inflazione, il 2024 continuerà nel segno di una strategia restrittiva precisano però sempre dalla Bce. Insomma, si continuerà a raffreddare l’economia europea (cioè a mantenere i prezzi sotto controllo) per proteggere il potere d’acquisto dei consumatori da nuovi shock macroeconomici e relativi picchi inflattivi. Tuttavia, prudenza a parte, sembra crescere l’ottimismo per un mantenimento dei livelli di inflazione poco sopra il 2% già nel 2025.

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Cosa succederà dopo il taglio?

Tassi di interesse Bce: grande attesa per il primo taglio al costo del denaro. Le ripercussioni positive sul sistema economico nazionale, infatti, non saranno di poco conto. Per esempio, dato che il dollaro si apprezzerà sull’euro, dovrebbero beneficiarne le esportazioni italiane che trovano negli States un importante mercato di sbocco (in parallelo però aumenterà il costo delle importazioni dagli Usa). Inoltre, si dovrebbe sbloccare il complesso sistema dell’accesso al credito.

Quindi, con la riduzione dei tassi di interesse gli imprenditori dovrebbero avere maggiore facilità a farsi prestare denaro per procedere ad investimenti. Dovrebbe riprendersi anche il mercato immobiliare. Le compravendite dovrebbe tornare a crescere insomma. Adesso sono bloccate proprio per le difficoltà annesse all’avvio di nuovi mutui. Un taglio dei tassi di interesse porterà all’abbassamento delle rate dei piani di ammortamento volti all’acquisto di un immobile. Un abbassamento che riguarderà in particolare le rate dei mutui a tasso variabile che, negli ultimi due anni, sono schizzate a livelli quasi insostenibili.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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