Nuova legge per la riduzione delle liste d’attesa: impatti e novità principali, spiegate semplice

Pubblicato il 6 Giugno 2024 alle 09:59
Aggiornato il: 19 Giugno 2024 alle 11:14
Autore: Fabrizio Scandaloni
Nuova legge per la riduzione delle liste d'attesa: impatti e novità principali, spiegate semplice

Nuova legge per la riduzione delle liste d’attesa: impatti e novità principali, spiegate semplice

Il recente decreto legge varato dal Consiglio dei ministri italiano introduce misure significative per ridurre i tempi di attesa nei servizi sanitari. Questa normativa è un tentativo di risposta alle crescenti preoccupazioni per i lunghi tempi di attesa nel sistema sanitario nazionale, che sono ormai la tonica e che incidono, in particolare, sul Mezzogiorno d’Italia.

Gli obiettivi annuali e responsabilità dei direttori generali

Le Regioni avranno il compito di assegnare ai direttori generali delle aziende sanitarie obiettivi annuali specifici per la riduzione delle liste d’attesa. Se questi obiettivi non verranno raggiunti, i direttori potranno essere sospesi dall’elenco nazionale per un periodo di 12 mesi. Questa misura mira a incentivare una gestione più efficiente delle risorse e a migliorare la performance complessiva delle strutture sanitarie. Per esempio, se un direttore generale di un’azienda sanitaria regionale deve ridurre le liste d’attesa per visite specialistiche del 20% entro l’anno ma non riesce a raggiungere questo obiettivo, potrebbe essere sospeso e sostituito temporaneamente.

Coinvolgimento degli specializzandi e dei giovani medici

La legge prevede il coinvolgimento degli specializzandi per abbattere le liste d’attesa, con incarichi fino a 10 ore settimanali. Questo potrebbe aiutare a ridurre i tempi di attesa e offrire ai giovani medici opportunità di formazione pratica. Un ospedale potrebbe così assegnare agli specializzandi compiti specifici durante i turni extra, come visite di controllo o esami diagnostici, riducendo così il carico di lavoro dei medici senior.

Misure contro il fenomeno dei gettonisti

Per contrastare il fenomeno dei gettonisti, il decreto consente l’assunzione di personale medico con contratti di lavoro autonomo. Questa flessibilità contrattuale potrebbe rendere più attrattivo il settore pubblico per i professionisti della sanità. Pertanto, un medico specializzato che lavora come gettonista può essere assunto con un contratto autonomo che gli garantisce una maggiore stabilità e condizioni di lavoro migliorate.

Incentivi economici e tassazione ridotta

Per incentivare il personale sanitario a prestare servizi aggiuntivi, le tariffe orarie saranno aumentate del 20%, con una tassazione ridotta al 15%. Inoltre, saranno stanziati 100 milioni di euro per avvalersi di specialisti ambulatoriali interni per recuperare le liste d’attesa. Un infermiere che decide di lavorare ore extra durante il fine settimana per ridurre le liste d’attesa riceverà una tariffa oraria maggiorata e una tassazione ridotta sul reddito aggiuntivo.

Monitoraggio e trasparenza delle liste d’attesa

L’Agenas (Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali) sarà incaricata di monitorare le liste d’attesa attraverso una piattaforma interoperabile con quelle regionali. Questo sistema di monitoraggio permetterà di identificare e risolvere inefficienze e anomalie nelle prenotazioni. Questo significa che se un’anomalia viene rilevata nel sistema di prenotazioni di una regione, l’Agenas potrà avviare un audit per identificare le cause del problema e proporre soluzioni specifiche.

Cup unico regionale o infraregionale

La legge introduce l’obbligo di un Cup (Centro Unico di Prenotazione) unico regionale o infraregionale, che includa tutte le prestazioni disponibili sia del settore pubblico che del privato convenzionato. I contratti con i privati che non integrano le loro prestazioni nel Cup pubblico saranno considerati nulli. Si tratta di una delle novità più rilevanti. Un cittadino può accedere a un’unica piattaforma per prenotare visite ed esami, riducendo così la complessità e migliorando l’accessibilità delle prestazioni sanitarie.

Flat tax al 15% per gli straordinari dei sanitari

La tassazione del 15% per gli straordinari dei sanitari è una misura volta a incentivare il personale a lavorare ore extra per ridurre le liste d’attesa. Questo incentivo fiscale è indipendente dal reddito percepito dall’operatore sanitario. Quindi, se nu medico lavora ore aggiuntive per effettuare visite diagnostiche nel weekend beneficerà di una tassazione ridotta sul reddito extra guadagnato.

Tetto di spesa per il personale

La legge prevede un innalzamento del tetto di spesa per il personale sanitario, pari al 15% dell’incremento del Fondo sanitario rispetto all’anno precedente. Dal 2025, questo tetto sarà abolito e sostituito da un meccanismo basato sul fabbisogno standard di personale sanitario. Un’azienda sanitaria potrà assumere più personale per soddisfare le esigenze crescenti senza essere vincolata dai precedenti limiti di spesa.

Aumento del fondo per il privato convenzionato per ridurre le liste d’attesa

Per gli anni 2025 e 2026, sarà aumentata la quota del fondo sanitario nazionale che le Regioni possono utilizzare per l’acquisto di prestazioni da privato convenzionato, migliorando così la collaborazione tra pubblico e privato. Un ospedale pubblico potrà ricorrere più facilmente ai servizi di strutture private per ridurre le liste d’attesa per interventi specialistici.

Critiche e richieste di modifica, tra mancanza di coperture e spostamenti verso il privato

Le Regioni hanno sollevato dubbi riguardo alla mancanza di copertura finanziaria e alla percezione di essere state esautorate dalle loro funzioni di programmazione sanitaria. Hanno annunciato che presenteranno richieste di modifica al decreto nei prossimi giorni. Tra le principali critiche vi è proprio quella del ridimensionamento del peso regionale e, soprattutto, della deviazione di fondi verso il privato.

Una legge in chiaroscuro per risolvere l’annosa questione delle infinite liste d’attesa

La nuova legge per la riduzione delle liste d’attesa introduce diverse misure che potrebbero migliorare l’efficienza del sistema sanitario italiano. Tuttavia, la mancanza di copertura finanziaria e le critiche sollevate dalle Regioni indicano che potrebbero essere necessari ulteriori aggiustamenti e un maggiore dialogo tra governo centrale e amministrazioni locali.

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L'autore: Fabrizio Scandaloni

Sono Fabrizio Scandaloni, un giornalista che ha trasformato il gossip in un'arte, con uno sguardo acuto e un'intuizione senza pari nel catturare l'attenzione del pubblico. La mia storia è fatta di retroscena scottanti, esclusive imperdibili e una determinazione implacabile nel portare alla luce la vera essenza del mondo dello spettacolo italiano.
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