Europee, Faggiano (caporedattore TP): “AvS è la grande sorpresa. Margine per andare a sinistra”
Europee, Faggiano (caporedattore TP): “AvS è la grande sorpresa. Margine per andare a sinistra”
Nelle recenti elezioni europee, i risultati hanno offerto numerosi spunti di riflessione e sorprese. Tra i principali protagonisti dell’analisi post-voto c’è Alessandro Faggiano, politologo, spin doctor e caporedattore di Termometro Politico, che ha fornito un’analisi dettagliata delle dinamiche elettorali e delle implicazioni future per i principali partiti italiani. Se n’è parlato a Base Luna chiama Terra su Radio Cusano Campus, in compagnia del duo Lorenzo Capezzuoli Ranchi e Aurora Vena.
Un risultato inaspettato: l’Alleanza Verdi-Sinistra sfonda tra i giovani e marca un nuovo cammino
Secondo Faggiano, il risultato più sorprendente delle elezioni europee è stato quello dell’Alleanza Verdi-Sinistra (AvS). “È un risultato che probabilmente si discosta di più da quello previsto dai sondaggi,” ha osservato. “È una nota molto interessante considerando il tipo di elettorato a cui l’alleanza è riuscita ad arrivare. Tra i giovani sotto i 30 anni e tra i fuori sede, AvS ha avuto un successo davvero notevole.”
Faggiano sottolinea come il voto dei giovani e dei fuori sede sia indicativo di una popolazione che al momento non si sente rappresentata dai rapporti di forza espressi a livello nazionale. Questo suggerisce che c’è un margine di manovra significativo per la sinistra per riconnettersi con quello che dovrebbe essere il suo elettorato naturale.
La strategia di Schlein e il ritorno a una sinistra sociale
Faggiano evidenzia anche la strategia di Elly Schlein, leader del Partito Democratico (PD), che sembra voler riportare il partito verso una visione più sociale. “I primi temi di cui ha parlato sono stati il salario, la sanità e il welfare,” ha detto Faggiano. “Questo significa che Schlein sta cercando di spostarsi più verso una visione sociale, e questo è positivo per il Partito Democratico, soprattutto visto l’ottimo risultato ottenuto in queste elezioni.”
Europee 2024, la sfida (vinta) della personalizzazione
Un altro punto di discussione è la personalizzazione della campagna elettorale da parte di Giorgia Meloni. Faggiano ha notato come Meloni abbia vinto la sfida della personalizzazione di questa tornata elettorale, con il suo nome scritto più volte sulle schede. “Questo indica che lei, come stratega, ha capito che sarebbe andata bene comunque,” ha spiegato. “Probabilmente vedremo sempre più attacchi reciproci tra i leader, creando un conflitto che paradossalmente fa bene a entrambe ma svantaggia i tentativi di recupero di Forza Italia, Lega e Movimento 5 Stelle.”
Le difficoltà del Movimento 5 Stelle e il successo di Decaro: una questione di nomi
Faggiano ha anche discusso le difficoltà del Movimento 5 Stelle nelle elezioni, attribuendole alla mancanza di candidati all’altezza in termini di capacità mediatica o esperienza politica. In contrasto, ha elogiato il successo di Antonio Decaro, sindaco di Bari, che è stato un elemento chiave per il successo del PD al Sud. “Il caso di De Caro è emblematico: da sindaco di Bari si è fatto conoscere in tutta Italia, ed è stato un elemento chiave per il successo del PD al Sud.”
Carroccio spaccato
Infine, Faggiano ha affrontato le tensioni interne alla Lega, soprattutto in seguito allo sfogo di Matteo Salvini per quanto accaduto praticamente ad urne aperte. “Questo dimostra quanto il partito sia frammentato,” ha detto Faggiano. “C’è da capire come sono le dinamiche interne al partito, con una spaccatura tra chi vuole una destra più classica e liberale e chi come Salvini vuole portare il partito fortemente verso destra.”
QUI, L’OPINIONE DI CARLO TERZO SU QUESTA TORNATA ELETTORALE
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