Elezioni Europee 2024: chi guiderà la Commissione Ue? Le ipotesi
Elezioni Europee 2024: chi guiderà la Commissione Ue? Le ipotesi
Elezioni Europee 2024: avanzata netta della destra ma al Parlamento Europeo continuerà a essere maggioranza l’asse Ppe-Pse-Liberali. La coalizione però avrà una ventina di seggi in meno rispetto alla precedente legislatura. Ciò potrebbe comportare qualche problema a settembre quando si eleggerà il prossimo Presidente della Commissione Europea. Carica a cui ambisce per la seconda volta Ursula Von der Leyen.
Commissario Ue? Un grattacapo per coalizione PPE-PSE-RE
Elezioni Europee 2024: avanzata netta della destra ma al Parlamento Europeo sarà ancora maggioranza l’asse formato da Partito Popolare Europeo, Partito Socialista Europeo e Renew Europe (Liberali). Tuttavia, la coalizione avrà una ventina di seggi in meno rispetto alla scorsa legislatura.
Ciò potrebbe comportare qualche problema per la riconferma di Ursula Von der Leyen a Presidente della Commissione Europea. L’attuale vertice verrà proposto dal Ppe, il partito che ha conquistato più seggi all’emiciclo, al Consiglio Europeo. L’organo che riunisce i capi di Governo dei 27 stati membri dovrà formalizzare una candidatura a Presidente della Commissione entro giugno. La votazione poi si terrà a settembre.
Elezioni Europee 2024: altro giro per Ursula Von der Leyen?
Elezioni Europee 2024: già nel 2019 Ursula Von der Leyen venne eletta a capo della Commissione sul filo di lana. Solo 9 voti dalla maggioranza assoluta (383 con soglia a 374), pur potendo contare teoricamente su 440 seggi (il suo predecessore Juncker ne ottenne 422). Oggi, sembra ancora più sfavorita ai blocchi di partenza. Ppe, Pse e Renew Europe possono contare su 400 seggi, per essere rieletta la Von der Leyen ha bisogno di 361 voti (metà dei seggi totali più uno). Secondo diverse testate internazionali però il 10% dei parlamentari della coalizione per vari motivi vorrebbe votare contro la riconferma della Commissaria. Al di là di questa percentuale, la Von der Leyen sa da tempo di dover allargare il consenso per sperare nella rielezione.
Per questo motivo, in poche parole, da mesi guarda oltre l’asse che la sostiene attualmente. Due le opzioni: guardare a destra e, in particolare, a ECR, cioè il gruppo dei Conservatori di cui fa parte anche Fratelli D’Italia (73 seggi) oppure a sinistra, nello specifico, verso i Verdi (53 seggi). Detto ciò, sta prendendo velocemente corpo quest’ultima ipotesi visto il veto dei liberali a ogni accordo con i Conservatori. Con i Verdi, invece, le trattative potrebbero essere meno complicate (anche perché il gruppo è uscito fortemente ridimensionato dall’ultima tornata: nel 2019 raggiunsero un picco di consensi che gli diede la possibilità di votare contro la nomina della stessa Von der Leyen).
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