PENNSYLVANIA
[ad]Nello stato di Philadelphia e Pittsburgh ci sarà la primaria più seguita di questa prima tornata elettorale. Tra i Democratici si sfidano Arlen Specter, monumento della politica americana, e Joe Sestak, un Congressman che ha sfidato l’establishment del suo partito. Specter, in Senato da 30 anni, è stato a lungo un simbolo dell’anima moderata dei Repubblicani, gradualmente diventata minoranza a partire dalla rivoluzione reaganiana degli anni ’80. Specter ha deciso di lasciare il Gop l’anno scorso, dopo che aveva capito di non aver più chance di vittoria nelle primarie del suo partito. Il senatore della Pennsylvania contrattò un percorso sicuro per la candidatura in cambio del suo arrivo tra le file democratiche, ma l’anima progressista del partito del presidente si è ribellata, coagulandosi attorno alla sfida di Sestak. Il Rappresentante del settimo distretto della Pennsylvania, nonostante l’opposizione dei vertici del partito, in primis il governatore Rendell, ha deciso di correre contro il neo arrivato Specter. Sestak ha condotto una campagna di stampo progressista, spostandosi rispetto alle sue iniziali credenziali di moderato, ed è riuscito nelle ultime settimane a chiudere il gap con il suo avversario. Specter vinse nel 2004 le primarie repubblicane con un margine di soli 2 punti percentuali, e anche martedì la competizione sarà molto equilibrata. Il senatore in carica può contare su un vantaggio finanziario e sull’appoggio dei sindacati, ma il clima anti incumbent e l’evidente opportunismo delle sue scelte hanno consentito a Sestak di mantenere competitiva un’elezione primaria che sembrava senza storia qualche mese fa.
Sul fronte repubblicano lo strafavorito della vigilia è Pat Toomey, che nel 2004 arrivò vicinissimo alla vittoria nelle primarie repubblicane contro Specter, che spaventato dalla sua ricandidatura ha deciso di cambiar casacca. Per le generali di novembre l’attuale favorito nei sondaggi è Toomey, che nonostante il record ultra conservatore è riuscito ad intercettare il forte disagio che si riscontra nell’elettorato. In contemporanea si svolgeranno anche le suppletive del 12esimo Distretto Congressuale della Pennsylvania, convocate dopo la morte del Rappresentante John Murtha. Il candidato democratico è Mark Critz, responsabile del collegio per il deceduto Murtha, che sfiderà l’imprenditore repubblicano Tim Burns. L’elezione è particolarmente interessante data la natura equilibrata del distretto congressuale, che è stato l’unico a livello nazionale a premiare Kerry nel 2004 e McCain nelle ultime presidenziali. La suppletiva permetterà di capire il clima rilevato dai sondaggi nazionali, che rilevano un grande equilibrio tra i due partiti nazionali, in un collegio particolarmente rappresentativo di un segmento di elettorato, la classe lavoratrice bianca a bassa scolarizzazione, particolarmente critica nei confronti dell’Amministrazione Obama.
KENTUCKY
In Kentucky le anime dei due partiti si scontrano alle primarie senatoriali. Tra i Repubblicani si cerca il sostituto del senatore Bunning, molto impopolare e convinto al ritiro per il timore di perdere il seggio. La sfida ha rivelato il conflitto maturato in seno al Gop tra l’ala più tradizionale, legata all’establishment del partito, e il movimento del Tea Party. I big repubblicani hanno appoggiato Trey Grayson, Segretario di Stato del Kentucky. La base conservatrice ha invece lanciato la candidatura di Rand Paul, figlio di Ron Paul, attivo da anni nello Stato con un’organizzazione anti tasse. Il sostegno del Tea Party ha permesso una raccolta finanziaria record per la campagna di Paul, che gradualmente ha costruito un importante vantaggio a livello demoscopico.
Tra i Democratici è comparsa una simile dinamica, con il moderato Mongiardo, il vice governatore dello Stato, sfidato dal liberal Conway. I sondaggi rilevano un grande equilibrio, e nonostante la natura conservatrice del Kentucky, Rand Paul sembra il favorito ma non il sicuro vincitore delle generali di novembre.
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ARKANSAS
[ad]Il conflitto tra progressisti e moderati è presente anche nelle primarie dell’Arkansas, lo Stato dei Clinton. La senatrice Blance Lincoln, in carica dal 1998, ha deluso la base liberal per la sua opposizione all’assicurazione pubblica durante il lungo dibattito sulla riforma sanitaria. I sindacati e Move On, il gruppo di pressione progressista più numeroso, sostengono la campagna di Bill Halter, vice governatore dello Stato. Lincoln guida nei sondaggi, ma deve superare il 50% per superare il ballottaggio.
In molti Stati del Sud è necessario ottenere la maggioranza nei voti per vincere, altrimenti si deve svolgere un secondo turno. Una terza candidatura, stimata sopra il 5%, potrebbe portare al ballottaggio che si svolgerà l’8 giugno. In casa repubblicana il chiaro favorito è il Congressman John Boozman. L’Arkansas è una delle migliori opportunità per il Gop. Lo Stato è stato stravinto da McCain, e l’attuale impopolarità di Obama ha messo le ali ai Repubblicani in aree conservatrici di tradizione democratica.
OREGON
In Oregon le primarie senatoriali sembrano scontate. L’incument,il democratico Ron Wyden, si ripresenta per un terzo mandato, e sembra avviato verso una tranquilla riconferma. Più movimentata la sfida per il Governatore, che però dovrebbe essere mantenuto anche a novembre nella colonna democratica.