Sondaggi TP: 4 italiani su 5 contro le occupazioni abusive
Sondaggi TP: 4 italiani su 5 contro le occupazioni abusive
Torniamo con un nuovo sondaggio con i principali temi di attualità politica. Oltre alle intenzioni di voto e alla fiducia nel premier Giorgia Meloni, parliamo delle occupazioni abusive, delle limitazioni agli affitti brevi, del Pride in Italia e, infine, della liberazione di Julian Assange (fondatore di WikiLeaks) che, dopo quasi 5 anni di detenzione nel Regno Unito, torna finalmente in libertà.
Sondaggi TP: italiani fortemente contrari ad occupazioni di immobili sfitti
Nonostante i forti rincari e le crescenti difficoltà nel permettersi un affitto, una grandissima parte della popolazione italiana è contraria alle occupazioni di immobili sfitti. Un 58,2% le ritiene inaccettabili e una violazione della proprietà privata, e a rimetterci sono i più deboli a cui spetterebbe una casa. C’è poi un 23% che afferma di essere contrario ma che le ritiene comprensibili in caso di edilizia pubblica abbandonata dallo Stato. Nel complesso, quindi, l’81,2% del campione è generalmente contrario o fortemente contrario.
Dall’altra parte, il 9,3% giustifica l’occupazione se si tratta di case realmente vuote, in quanto “in Italia trovare un alloggio è impossibile per molti ed è giusto sensibilizzare le autorità su questa emergenza”. Infine, l’8% crede che sia giustificato solo se a farlo sono indigenti, persone in emergenza, o famiglie con bambini
Una delle ragioni del caro affitti è il dilagare delle case destinate ad affitti brevi (B&B) che, togliendole dal mercato degli affitti a lungo termine, crea uno squilibrio tra domanda e offerta per via della riduzione della quantità di case disponibili, facendo lievitare i prezzi. Chiediamo, quindi, se sia giusto limitare gli affitti brevi nei centri delle città turistiche. Il campione qui si frammenta: la risposta più gettonata è quella di chi si ritiene contrario in quanto sarebbe una violazione del diritto di utilizzo della proprietà privata, diminuirebbe l’offerta e aumenterebbero i costi per i turisti (30,9%).
Dall’altra parte, il 24,1% si trova d’accordo e afferma che bisognerebbe vietare gli affitti brevi come fatto a Barcellona e New York. Un 24,7% limiterebbe gli affitti brevi ma lo farebbe prima di tutto con tasse più alte per le case vuote o affittate per meno di 30 giorni e/o con divieto di affittare molti appartamenti.
Infine, tornando tra i contrari, c’è una parte minoritaria (11,1%) che afferma che non si possano limitare perché molti proprietari perderebbero entrate indispensabili.
Qui, c’è anche una percentuale notevole (9,2%) di persone che non saprebbe cosa rispondere.
Sondaggi TP: i Pride in Italia non hanno più senso per la maggioranza della popolazione
Sta per chiudere il mese dell’Orgoglio (Pride) che, ogni anno, fa parlare e discutere, tra favorevoli e contrari, e sullo stato dell’arte dei diritti civili. Abbiamo chiesto al nostro campione di riferimento se i Pride abbiano ancora ragione d’essere in Italia. La maggioranza dice di no. Per un 24% (quasi uno su quattro) non hanno mai avuto senso e si tratta di manifestazioni pubbliche che dovrebbero essere proibite per questioni di decoro. C’è poi un 29,8% (risposta più gettonata) che afferma che non ci siano più le discriminazioni di un tempo e che non vede il motivo di manifestazioni così esibizioniste che non rappresentano le persone LGBT.
Dall’altra parte tra chi crede che il Pride abbia ancora valore in Italia, c’è il 22,9% che sostiene che sia giusto in quanto l’Italia è tra i Paesi avanzati più omofobi, ed è necessario che le persone LGBT manifestino come meglio credono. Infine, il 19,8% del campione crede sia giusto seguire con il Pride perché “dopo tutto in molti luoghi si sono trasformati in un evento annuale di festa che coinvolge i cittadini, non solo le persone LGBT”.
Sondaggi TP: a difesa di Julian Assange
Finalmente, dopo 5 anni di prigionia nel Regno Unito, Julian Assange torna a casa in Australia. Il fondatore di WikiLeaks si è però dovuto dichiarare colpevole dei reati a lui ascritti. Per un 34,6% si è trattato comunque di un abuso, perché Assange è stato costretto a dichiararsi colpevole, nonostante fosse innocente, per evitare una condanna grave. Quasi un 30% crede che questo sia un buon compromesso, seppur tardivo, che premia l’opinione pubblica che si è battuta per il rilascio di un giornalista coraggioso.
Dall’altra parte c’è solo un 7,5% che ritiene che Assange abbia messo in pericolo molte vite e che avrebbe dovuto ricevere una condanna ancor più severa. Un 16,6% mette l’accento su un altro dato: ovvero, che secondo loro, “non c’era nessuna persecuzione e che i Paesi Occidentali non si comportano con la stampa come la Russia o la Cina”.
Nonostante il caso di WikiLeaks e Julian Assange abbia avuto un interesse planetario, oltre l’11,2% non conosce il tema o non intende rispondere.
Sondaggi elettorali e politici TP: FdI si riavvicina al 30%. Santoro supera Renzi
Passando alle intenzioni di voto della settimana, non si segnalano particolari variazioni rispetto alla nostra ultima rilevazione. FdI continua la risalita (+0,2%) e si avvicina alla soglia del 30%. Dall’altra parte, PD, FI e M5S perdono tutti due decimi, mentre Lega e AvS salgono di un decimale. Nelle retrovie, c’è il sorpasso di Michele Santoro ai danni di Matteo Renzi (2,1 a 2,0).
Chiudiamo infine con la fiducia in Giorgia Meloni. Aumenta sensibilmente il dato di chi non ha minimamente fiducia (+0,9%) e diminuisce quello di chi ha molta fiducia (-0,6%).
Nota metodologica: sondaggio realizzato con metodo CAWI. 3.200 interviste raccolte tra il 26 e il 27 giugno 2024.
SEGUI TERMOMETRO POLITICO SU FACEBOOK E TWITTER
Hai suggerimenti o correzioni da proporre? Scrivici a redazione@termometropolitico.it