Elezioni Francia 2024: vittoria Le Pen? Cosa succede adesso
Elezioni Francia 2024: vittoria Le Pen? Cosa succede adesso
Elezioni Francia 2024: il primo turno delle elezioni per il Parlamento ha incoronato Marine Le Pen e il suo Rassemblement National. Nella coalizione con Eric Ciotti, ancora formalmante a capo dei Repubblicani che però sull’alleanza si sono divisi, ha preso più del 33% dei voti. Il secondo turno della tornata – che si svolgerà nelle circoscrizioni in cui nessun candidato è riuscito a prevalere – si terrà il 7 luglio. Cosa succederà dopo? Una panoramica della situazione.
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Elezioni Francia 2024: l’avanzata di Marine Le Pen
Elezioni Francia 2024: dal primo turno delle legislative emerge un chiaro vincitore. Si tratta del Rassemblement National di Marine Le Pen e del primo ministro “in pectore” Jordan Bardella. La coalizione con la forza guidata da Eric Ciotti, formalmente ancora Presidente dei Repubblicani che però sull’alleanza si sono spaccati, ha ottenuto più del 33% dei voti; quest’ultima però ha raccolto il 3,9%. Insomma, da solo l’RN ha sfiorato il 30%. Alle ultime elezioni per il Parlamento, due anni fa, il partito della Le Pen non era andato oltre il 18,7% al primo turno. Dietro arrancano più di quanto dicano le percentuali le sinistre e i centristi guidati dal Presidente della Repubblica Macron.
Infatti, la coalizione che riunisce Socialisti, Comunisti, Verdi e France Insoumise di Melenchon ha preso poco meno del 28%. Ora una coalizione analoga nel 2022 prese il 25,6%. Un passo avanti rispetto all’ultima tornata di legislative ma un passo indietro rispetto alle recentissime Europee quando la somma di tutti i partiti si è attestato al 31,6%. Invece, Ensemble pour la Republique, la coalizione che ruota attorno al Presidente della Repubblica Macron e che vede partecipare anche i Repubblicani che si sono distanziati dal loro leader Ciotti, si è arrestato al 20%.
Cosa potrebbe succedere al secondo turno?
Elezioni Francia 2024: come accade di consueto Oltralpe, il primo turno non è bastato a eleggere tutti i deputati. Di fatto, solo 76 su 577 hanno già conquistato uno scranno in Parlamento. 39 di Rn+Ciotti, 32 di NFP e 2 di Ensemble. Dunque, si rende necessario un secondo turno di legislative. In pratica, si tornerà a votare – il 7 luglio – in tutte quelle circoscrizioni dove nessun candidato è riuscito a superare la soglia richiesta per essere eletto. Non è “fissa” ma si muove in base all’affluenza che si è attestata ad un livello molto alto rispetto al recente passato. Ha votato il 66,7% degli aventi diritto. In molti casi, oltre 300, si svolgeranno dei cosiddetti “triangolari”: ovvero in corsa torneranno i tre candidati delle tre coalizioni più votate.
È qui che cominciano i calcoli in vista del raggiungimento della soglia di maggioranza (quella assoluta è posta a 289 seggi). Come era facile aspettarsi sembra esserci “convergenza” tra Ensemble ed NFP nonostante le indicazioni ancora poco chiare di Macron (che ha impostato la propria campagna elettorale più contro la sinistra che contro Le Pen paradossalmente). In breve, alla fine, l’una o l’altra coalizione dovrebbero ritirare il proprio candidato arrivato terzo in tutte le circoscrizioni dove il candidato RN è in vantaggio. In tal modo si dovrebbe permettere la coagulazione del consenso sul candidato con più di battere il candidato lepeniano in vantaggio. Tuttavia, anche in caso di compattamento di sinistra e macroniani, le impressioni della vigilia riferiscono di un RN lanciato verso la conquista di una maggioranza parlamentare abbastanza compatta per governare.
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