Sondaggi TP: gli italiani preferiscono Trump alla presidenza USA
Sondaggi TP: gli italiani preferiscono Trump alla presidenza USA
Nuova settimana e nuovo sondaggio settimanale di Termometro Politico riguardante i più stringenti temi di attualità politica interna ed estera. Oggi, focus particolare sugli Stati Uniti d’America. Dopo il primo dibattito presidenziale tra Donald Trump e il presidente in carica Joe Biden, si è manifestata tutta la fragilità dell’attuale inquilino della Casa Bianca e, da più parti, si è richiesto un suo passo indietro. Partiamo proprio dal confronto Biden vs Trump e chi è maggiormente gradito agli italiani.
Sondaggi TP: il tycoon ed ex presidente repubblicano è il favorito degli italiani
Abbiamo chiesto chi preferirebbe che diventasse presidente degli USA tra Biden e Trump. La vittoria se la aggiudicherebbe (largamente) Donald Trump. Il 30,3% opterebbe per il repubblicano in quanto in linea di massima d’accordo con le sue idee. Poi, un 18,1% sosterrebbe il tycoon pur essendo in disaccordo con lui, ma per evitare che Biden diriga il Paese, non trovandosi nelle condizioni mentali adeguate per dirigere il paese guida dell’Occidente.
Dall’altra parte invece un 13,5% opterebbe per Biden a sostegno delle sue idee e considerando che il programma portato avanti conti più della lucidità e delle condizioni del singolo individuo. Infine, un 27,2% voterebbe Biden a prescindere dalle sue condizioni perché Trump rappresenta un pericolo da scongiurare.
Infine, c’è quasi un 11% che non si esprime a riguardo. Nel complesso, quindi, “vince” Trump per 48,4% a 40,7%.
Rimaniamo negli Stati Uniti e precisamente sulle condizioni mentali del presidente Biden. Abbiamo preso spunto da questa situazione per chiedere chi, secondo i nostri lettori, prenda realmente le decisioni negli Stati Uniti. Una domanda che trova una certa eterogeneità di risposte.
Quella più votata e gettonata (33,1%) crede che al di là di Biden, ci sia uno staff che di fatto è stato scelto dagli americani quando hanno votato per il democratico, e che quindi diriga legittimamente il Paese. Un 24,7% crede che “Essendo Biden ormai inconsapevole, ad aver preso le redini del governo sia un elite non eletta che risponde solo a sé stessa”. Una percentuale molto simile (24%) crede che, difficoltà o meno di Joe Biden, a governare e a decidere sia sempre stata “Un’élite non eletta espressione delle grandi imprese e del grande capitale. Ma è sempre stato così, con tutti i presidenti, non solo oggi che Biden non è più lucido”.
C’è, infine, solo un 11,3% (la risposta meno frequente del set) che crede che Biden, nonostante non sia più in grado di sostenere il dibattito, abbia comunque il controllo della situazione e continui a prendere le decisioni più importanti.
Sondaggi TP, dagli USA alla Francia: sensazioni sul primo turno delle Legislative
Torniamo in Europa e, sempre rimanendo in ambito elettorale, volgiamo lo sguardo alle elezioni legislative francesi. Abbiamo chiesto ai nostri lettori cosa pensino dell’esito del primo turno delle elezioni francesi, che hanno visto una forte crescita del partito di Marine Le Pen.
Le risposte più frequenti sono quelle degli estremi (fortemente favorevoli o fortemente contrari). Per un 34,1% si tratta di un dato molto preoccupante in quanto il partito di Le Pen rappresenta un serio pericolo per la democrazia e il benessere della Francia e dell’Europa. c’è poi un 13,4% che pur considerandolo un dato negativo, ritiene che al governo non metterebbe in atto politiche estremiste.
Dall’altro lato, c’è una maggioranza (50,9%) che vede di buon occhio questa prima vittoria di Le Pen. Un 31% afferma di essere contenta di vedere che anche in Francia prevalga la destra perché Le Pen e il suo partito rappresentano meglio degli altri gli interessi dei francesi. Poi, quasi il 20% sostiene che pur non avendo le stesse idee della leader del Rassemblement National, afferma che sia positivo un cambiamento rispetto alle politiche di Macron.
Gioventù Nazionale, nostalgia fascista e Fratelli d’Italia
Prima di passare alle intenzioni di voto, torniamo in Italia su quella che è stata una delle notizie politiche più rilevanti delle ultime due settimane: l’indagine di Fanpage su Gioventù Nazionale, sezione giovanile di Fratelli d’Italia, in cui si manifesta una fortissima vicinanza e vera e propria identificazione con il fascismo.
Per il 38,2% si è messo in luce un dato sconcertante, ovvero che “persino tra i più giovani a destra sono ancora vive idee fasciste e antisemite. Meloni non può fare finta di nulla”. È questa, di gran lunga, la risposta più gettonata.
A seguire, dall’altro lato – con forte spinta dall’elettorato meloniano e seguendo la narrazione di FdI – c’è un 23% che afferma che il vero scandalo “è il fatto che un partito politico venga spiato e infiltrato, questo non è giornalismo in un Paese democratico”. Per un altro 20,6% è giusto denunciare eventuali estremismi, ma si tratta di 20enni e di idee private, rese pubbliche tramite l’inganno di un’infiltrazione poco leale.
Infine, c’è un 15,2% del campione che ritiene che questa non sia una novità e “nella pratica di governo la destra è più inefficiente e dannosa che fascista”.
Sondaggi elettorali TP: grande stabilità per i partiti entrati in Europa. Renzi sotto il 2%
Chiudiamo con le intenzioni di voto e la fiducia nella premier Giorgia meloni. Non si rilevano particolari aggiornamenti sulle intenzioni di voto rispetto alla scorsa settimana, con FdI e PD sempre staccati in prima e seconda posizione, e uniche forze politiche in doppia cifra. FdI fa registrare una flessione (-0,3%) mentre i dem mantengono il risultato della scorsa settimana. Nell’alveo della coalizione progressista i numeri rimangono invariati, con AVS che perde lo 0,1% e lo recupera il M5S. I forzisti rimangono avanti di un decimo rispetto ai 5 Stelle mentre la Lega si avvicina ai nove punti (8,9% con incremento di due decimi rispetto all’ultima settimana).
Nelle retrovie, il dato più significativo è rappresentato dai movimenti del centro. Azione di Calenda che fa registrare un 0,2 in più (3,3%) e Italia Viva di Renzi che scende al di sotto della soglia del 2%.
Qui di seguito, a chiusura vi lasciamo la tabella con il gradimento per la premier Giorgia Meloni, che nel dato aggregato cresce dello 0,3% (41,2%) ma fa registrare un calo marcato (-0,7%) di chi ripone molta fiducia nella leader di FdI.
Nota metodologica: sondaggio realizzato con metodo CAWI, 3.300 interviste raccolte tra i 2 e il 4 luglio 2024.
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