La pensa così il 57% degli italiani, più degli scorsi anni
Certo, a partire poi sarà una frazione molto piccola, di essi, ma sono tantissimi, la maggioranza, quelli che ritengono che per un giovane per fare carriera l’unica speranza è andare all’estero. Secondo alcuni sondaggi politici di Demos la pensa così il 57%, in aumento rispetto al 55% del 2021. Per alcuni anni, tra il 2016 e il 2021, appunto, questo dato era stato in discesa, ma è ricominciato a salire, anche se rimane ancora lontano dal 73% raggiungo nel 2016.
Andando ancora più indietro, si deve tornare al 2008 per trovare una quota inferiore del 50% con questa opinione.
A pensarla così sono soprattutto coloro che sono in età di lavoro, sotto il 65 anni, anche se i più convinti appaiono coloro che hanno tra i 30 e i 64 anni, con più del 70% dei favorevoli a questa posizione, mentre tra gli under 30 si scende al 65%. Al contrario, solo il 26% dei più anziani sottoscrive questa convinzione, forse perché vengono da un’epoca in cui almeno a livello di percezione il lavoro garantiva veramente possibilità di crescita professionale.
Sondaggi politici Demos, gli operai i più sfiduciati
Non sono i giovani laureati i più propensi a pensare che ci si debba recare all’estero. Secondo i sondaggi politici di Demos sul tema sono gli operai i più pessimisti. Ben l’80% di essi crede che in Italia non si possa veramente fare carriera se si è giovani.
Ma ne è convinto anche il 72% dei tecnici, dei dirigenti, dei funzionari, nonché il 70% degli autonomi e il 67% degli studenti. Solo tra i pensionati, come si era già capito dai dati sull’età, sono pochi a esprimere quest’idea, il 29%.
Il dato è quindi ancora più grave di quello che appare dalle percentuali medie perché è proprio chi lavora a pensare che l’Italia sia ormai in declino e non offra possibilità di crescita in ambito professionale.
Questi sondaggi politici sono stati realizzati tra il 17 e il 18 aprile su 1.005 soggetti con metodo Cati-Cami-Cawi