È soprattutto a sinistra che si definiscono di ceto basso o medio-basso
C’era una volta la classe media, che, secondo una certa vulgata, starebbe scomparendo. Non sembra, però, essere così per gli ultimi sondaggi politici di Demos. Secondo questi il 50% degli italiani pensa di appartenervi, mentre meno, il 28%, credono di fare parte di quella medio-bassa e l’8% di quella medio-alta. Pochissimi, l’1%, quanti ammettono di essere ascrivibili a quella alta, di più, il 12%, sono parte della bassa.
Il dato più significativo è che nel tempo c’è stato un aumento di coloro che si inseriscono nella classe media. Dieci anni fa erano il 43%, il 7% in meno. Ma 18 anni fa, prima della crisi del 2008/09, erano ben il 60%. Quella crisi aveva portato a un incremento dal 28% del 2006 al 51% della quota di coloro che si definiscono di classe bassa o medio bassa, che poi sono scesi al 40% attuale.
Sondaggi politici Demos, gli anziani si sentono più poveri degli altri
Non stupisce, probabilmente che a definirsi di ceto basso o medio-basso siano più coloro che hanno un livello ridotto di istruzione di quelli che si sono laureati, sono il 48% nel primo caso e il 23% nel secondo. Non è particolarmente sorprendente neanche che arrivino al 59% tra i disoccupati e al 51% tra gli operai, mentre scendono al 18% tra i lavoratori autonomi e al 29% tra tecnici, dirigenti, funzionari e impiegati.
È invece particolarmente interessante e forse non scontato il fatto che secondo i sondaggi politici di Demos siano più numerosi tra i più anziani. Tra chi ha più di 65 anni si definisce di ceto basso o medio-basso il 45%, contro il 43% che afferma di fare parte della classe media. Scendono invece al 35% tra i 30-44enni. Singolare è anche il fatto che la maggiore percentuale di quanti si vedono nella classe alta e medio-alta sia tra i 18-29enni, forse perché molti di costoro dipendono ancora dalla generosità dei genitori, che giudicano benestanti?
A livello politico secondo i sondaggi politici di Demos sono quanti si collocano a sinistra che si definiscono più spesso di classe bassa o medio-bassa, lo fa il 40% di essi, mentre si scende al 36% tra quelli che dicono di essere di centrosinistra e al 37% tra i centristi. Il dato più basso lo si riscontra tra quanti si dichiarano di centrodestra, 32%, e di destra, 24%.
Se però considerassimo anche quanti non si collocano e si giudicano esterni all’arco politico, questa percentuale balza al 56%. Sembra evidente un collegamento tra disaffezione verso la politica e disagio economico.
Questi sondaggi politici sono stati svolti nel mese di aprile del 2024 su 1.005 soggetti con metodo Cati-Cami-Cawi