La bava al posto dell’inchiostro

Pubblicato il 29 Luglio 2024 alle 09:25 Autore: Aldo Torchiaro
La bava al posto dell'inchiostro

Pretendere, fino a ottenerle, le dimissioni. Di questo, quello, quell’altro. Prima della condanna? No, prima ancora del dibattimento di primo grado.

Invocare il passo indietro e il passo di lato. Al primo sospetto. Evocare la galera. Le pene esemplari, un po’ per tutti (che però, se per tutti, non sarebbero più esemplari). Intercettare, diffondere, pubblicare i brogliacci. Anche se capiti a metà e copiati male. Nel caso di papà Turetta, metterlo alla gogna. Subito, prima di ascoltarne i motivi, di esaminare le dinamiche. Auspicarne il licenziamento, la rovina.

Che cosa siamo diventati, noi giornalisti? Vendiamo poco. Contiamo zero. E allora vendichiamo il nostro decadimento esortando il mondo al bagno di sangue rigeneratore, alle manette generali, alla berlina universale. Facciamo strame dello stato di diritto, dei principi etici e costituzionali, della correttezza professionale minima.

Questa nostra professione va nobilitata. Ripresa per i capelli e rimessa in piedi. I cattivi maestri vanno sanzionati, e se ci fosse coraggio: allontanati. Dovremmo fare tutti un esame di coscienza. E poi forse anche di deontologia, prima di continuare a esercitare.

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