Affitti brevi settembre 2024: il mese della svolta? Cosa cambierà

Pubblicato il 6 Agosto 2024 alle 16:12 Autore: Guglielmo Sano
Affitti brevi settembre 2024

Affitti brevi settembre 2024: il mese della svolta? Cosa cambierà

Affitti brevi settembre 2024: sarà il mese della svolta? Di certo è fissato l’avvio del nuovo sistema anti-abusivismo. Arriveranno anche le sanzioni per chi non si adegua? Verrà dato più tempo in realtà, un paio di mesi, per adeguarsi alle novità. Una panoramica veloce delle informazioni più importanti sul tema.

Affitti brevi settembre 2024: il mese della svolta? Cosa cambierà

Affitti brevi settembre 2024: sarà il mese della svolta? Di certo, entro l’1 settembre 2024 tutti coloro che hanno avviato un’attività ricettiva che prevede contratti di locazione di durata inferiore ai 30 giorni dovranno munirsi del Cosiddetto CIN (acronimo che sta per “Codice Identificativo Nazionale”). Il CIN, insieme alla Banca dati unica degli affitti brevi, è il perno del nuovo sistema anti-abusivismo messo a punto dal Ministero del Turismo.

In realtà, il nuovo sistema è già stato avviato: partenza in alcune regioni appena dopo la pubblicazione del decreto che lo ha introdotto il 6 giugno scorso. Tuttavia, il dicastero ha stabilito in misura pari a 60 giorni il periodo transitorio durante il quale verrà dato il tempo a tutte le attività del territorio nazionale di mettersi in regola. Naturalmente è già disponibile anche la piattaforma online ministeriale presso cui è possibile richiedere il Codice Identificativo.

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Sanzioni a partire da novembre per chi non si adegua

Affitti brevi settembre 2024: come si scriveva, entro l’1 settembre tutte le attività ricettive che offrono contratti di affitto inferiori ai 30 giorni dovranno munirsi del CIN. I codici di tutte le attività del genere confluiranno in un’apposita banca dati nazionale che permetterà, in breve, di localizzare gli immobili e, dunque, tracciare i flussi in ottica anti-abusivismo. A partire da novembre 2024 chi proseguirà un’attività di affitto breve senza CIN rischierà una sanzione compresa tra gli 800 e gli 8mila euro. Invece, se negli annunci pubblicitari non si esporrà il CIN la multa sarà di importo compreso tra i 500 e i 5mila euro.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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