Aumento pensione minima 2025, cosa aspettarsi? Aggiornamenti e novità (9 AGOSTO)
Aumento pensione minima 2025, cosa aspettarsi? Aggiornamenti e novità (9 agosto)
Secondo le previsioni confermate in primavera, la pensione minima per il 2025 subirà un aumento dell’1,6%. Questo incremento è decisamente inferiore rispetto agli anni precedenti, dove si erano registrati aumenti dell’8,1% nel 2023 e del 5,4% nel 2024.
Perequazione e rivalutazione della pensione minima 2025
Il sistema di perequazione rimarrà invariato, con aumenti che vanno dal 15% al 78% per le pensioni di importo superiore a quattro volte il trattamento minimo INPS, che nel 2024 era di 598,61 euro. Gli aumenti saranno effettivi a partire dal 1° gennaio 2025.
Di quanto aumenterà la pensione minima nel 2025?
Con un tasso di rivalutazione dell’1,6%, l’importo della pensione minima per il 2024, pari a 598,61 euro, vedrà un incremento di circa 9,57 euro, portando il totale a 608,14 euro. Tuttavia, questo importo sarà inferiore ai 614,77 euro erogati nel 2024, a causa della cessazione della perequazione bonus del 2,7%.
Pensione minima e redditi: quali saranno i nuovi limiti?
L’aumento della pensione minima influenzerà anche il reddito massimo per avere diritto all’integrazione al trattamento minimo. Nel 2025, il reddito personale massimo sarà di 7.905,82 euro, rispetto ai 7.781,93 euro del 2024. Per i pensionati coniugati, i limiti di reddito variano a seconda dell’anno di decorrenza della pensione.
Limiti di reddito personale e coniugale
- Reddito personale: fino a 7.905,82 euro per ottenere l’integrazione completa; tra 7.905,82 euro e 15.811,64 euro per un’integrazione ridotta.
- Reddito coniugale: per pensionati dal 1994, il reddito personale non deve superare i 15.563,86 euro e il reddito coniugale deve essere inferiore a 4 volte il trattamento minimo (31.127,72 euro per il 2024). Se la pensione è decorrenza 1994, il limite è 5 volte il trattamento minimo (38.909,63 euro).
Cosa non si considera ai fini del calcolo del reddito?
Alcuni redditi non vengono considerati per il calcolo del reddito massimo per richiedere la pensione minima, tra cui:
- Redditi esenti da IRPEF (pensioni di guerra, rendite INAIL, pensioni degli invalidi civili, trattamenti di famiglia)
- La pensione da integrare al minimo
- Il reddito della casa di abitazione
- Gli arretrati soggetti a tassazione separata come il TFR
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Come richiedere l’integrazione della pensione minima?
Per richiedere l’integrazione, è necessario inviare una domanda online all’INPS tramite il loro sito ufficiale. È possibile accedere con credenziali riconosciute dalla Pubblica Amministrazione come SPID, CIE, CNS o identità eIDas. Dopo aver effettuato l’accesso, si deve cercare il servizio “importo aggiuntivo delle pensioni al minimo” e completare la domanda.
Per ottenere l’integrazione, bisogna presentare il Modello RED aggiornato all’anno in corso. Questo modello è una dichiarazione dei redditi necessaria per l’ottenimento di particolari incentivi collegati alla situazione reddituale del pensionato o del suo nucleo familiare.
Secondo la legge numero 241 del 1990, una volta inviata la richiesta, l’INPS dovrebbe rispondere entro 30 giorni. Tuttavia, in alcuni casi, questo termine può essere superato. L’INPS fornisce una tabella con i tempi di lavorazione per situazioni specifiche.
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