Quota 41 light senza limiti di età: come funziona la proposta
Il tema delle pensioni è sempre al centro del dibattito politico in Italia, e con la fine dell’estate e l’avvicinarsi di settembre, le discussioni sulla Legge di Bilancio 2025 saranno la priorità. Una delle proposte più recenti è quella della Quota 41 Light, una versione rivisitata della precedente idea della Lega Quota 41, il cui obbiettivo è di ridurre i costi per lo Stato.
Vediamo di cosa si tratta, come funzionerebbe e quali potrebbero essere i pro e i contro di questa nuova misura pensionistica.
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Quota 41 Light: di cosa si tratta e come funziona, una proposta senza limiti di età?
La Quota 41 Light è una proposta avanzata dalla Lega, con il supporto del Vicepremier Matteo Salvini e del sottosegretario al Ministero del Lavoro Claudio Durigon. L’obbiettivo principale di questa misura è consentire l’accesso alla pensione con 41 anni di contributi, ma con un ricalcolo dell’assegno pensionistico esclusivamente su base contributiva, ossia senza limiti di età.
Attualmente, il sistema di calcolo delle pensioni in Italia varia a seconda dell’anzianità contributiva maturata al 31 dicembre 1995:
- Chi ha accumulato almeno 18 anni di contributi entro tale data, vede applicato un sistema misto: retributivo fino al 31 dicembre 2011 e contributivo dal 1° gennaio 2012.
- Per chi ha meno di 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995 o è stato assunto dopo il 1° gennaio 1996, si applica invece il solo metodo contributivo, basato esclusivamente sui contributi effettivamente versati.
La proposta della Quota 41 Light andrebbe ad uniformare il sistema, applicando a tutti i lavoratori il calcolo esclusivamente contributivo, senza limiti di età e indipendentemente dall’anzianità contributiva.
Quali sono i vantaggi e gli svantaggi della proposta
Uno dei principali vantaggi della Quota 41 Light è la riduzione dei costi per lo Stato: rispetto alla precedente versione di Quota 41, che avrebbe comportato un notevole impatto finanziario, la versione “light” richiederebbe meno coperture, con un costo stimato intorno al miliardo di euro.
Tuttavia, la proposta della Quota 41 Light presenta anche svantaggi significativi: in particolare, il passaggio ad un sistema di calcolo esclusivamente contributivo e senza limiti di età potrebbe comportare una riduzione dell’assegno pensionistico compresa tra il 15% e il 30%. Questo è un punto critico che ha sollevato forti opposizioni da parte dei sindacati, in particolare della CGIL, che si è sempre dichiarata contraria ad una riforma pensionistica che penalizzi eccessivamente i lavoratori.
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