Gli automobilisti italiani che possiedono auto elettriche non pagano il bollo auto, o in modo permanente (come avviene in Lombardia) oppure durante i primi cinque anni di immatricolazioni (come succede in altre Regioni). L’obiettivo è quello di incentivare l’adozione di veicoli a zero emissioni. Tuttavia, questo significa una ingente perdita per le casse dello Stato. E con l’incremento delle auto elettriche, il governo potrebbe pensare a introdurre delle accise anche per i rifornimenti delle elettriche?
Abolizione bollo auto elettriche: perdite per Stato e Regioni
L’abolizione del bollo auto per i veicoli elettrici, che sia permanente o temporanea, avrà un impatto economico significativo sulle casse dello Stato e delle Regioni, soprattutto quando il piatto della bilancia elettrica sarà più pesante rispetto a ora, con conseguente riduzione dei veicoli alimentati a benzina o gasolio. Secondo stime del 2021, il bollo auto genera annualmente oltre 6 miliardi di euro, una cifra che rappresenta una fonte di entrate importante per le amministrazioni locali. Ad esempio, solo la Lombardia raccoglie circa un miliardo di euro, mentre il Lazio incassa oltre 600 milioni. Con l’aumento delle auto elettriche, queste entrate sono destinate a diminuire, creando potenziali squilibri nei bilanci regionali.
Bollo auto elettriche non c’è: arrivano le accise?
L’aumento delle auto elettriche non solo ridurrà le entrate dal bollo auto, ma anche quelle derivanti dalle accise sui carburanti tradizionali. L’Unione Energie per la Mobilità (Unem) prevede che, entro il 2030, ci saranno circa 4 milioni di auto elettriche in Italia, il che potrebbe portare a una riduzione di un milione di tonnellate di carburante consumato. Questo si tradurrà in una perdita di circa 3,8 miliardi di euro di accise. Per compensare queste perdite, il Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha ipotizzato l’introduzione di nuove tasse sull’energia elettrica utilizzata per ricaricare i veicoli elettrici.
Transizione energetica e impatto sui consumi petroliferi
La transizione verso la mobilità elettrica avrà un impatto significativo sui consumi di prodotti petroliferi in Italia. Secondo le previsioni dell’Unem, entro il 2030, i consumi di petrolio diminuiranno di quasi 8 milioni di tonnellate rispetto ai livelli attuali. Contemporaneamente, l’uso di biocarburanti e altri carburanti a basse emissioni di carbonio aumenterà, passando da 1,7 milioni di tonnellate a circa 6 milioni entro il 2030 e a 8,8 milioni nel 2040. Questa transizione richiederà un adeguamento delle politiche fiscali, nonché delle strategie di finanziamento pubblico per sostenere la nuova economia energetica.
Abolizione bollo auto elettriche e non solo: i vantaggi
Per i consumatori, l’abolizione del bollo auto rappresenta un risparmio significativo, che può essere reinvestito in altri ambiti, soprattutto in un contesto di crisi economica persistente. Nonostante le potenziali nuove tasse sull’energia elettrica, il risparmio derivante dall’abolizione del bollo auto potrebbe rendere i veicoli elettrici ancora più attraenti per un numero crescente di italiani. Tuttavia, la crescita del mercato delle auto elettriche porterà inevitabilmente a cambiamenti fiscali, poiché lo Stato dovrà trovare nuove fonti di entrate per compensare le perdite previste.
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