Elezioni regionali Emilia-Romagna 2024: data, candidati, sondaggi
Elezioni regionali Emilia-Romagna 2024: data, candidati, sondaggi
Le elezioni regionali in Emilia Romagna del 2024 si preannunciano come uno degli ultimi appuntamenti chiave di quest’anno per la politica italiana. Con la recente elezione di Stefano Bonaccini al Parlamento europeo e le sue conseguenti dimissioni dalla carica di presidente della Regione, gli elettori emiliani saranno chiamati a scegliere un nuovo leader regionale. Il centrosinistra parte chiaramente in vantaggio, essendo l’Emilia-Romagna una delle ultime roccaforti “rosse” in cui il centrosinistra tende ad ottenere maggiori consensi. Come vedremo, però, i sondaggi mostrano che la partita è decisamente aperta e che il centrodestra può sperare di insidiare il candidato scelta dal Partito Democratico (e sostenuta dal campo largo includente il Movimento 5 Stelle).
Data elezioni regionali Emilia-Romagna 2024: Quando si vota?
La data ufficiale delle elezioni regionali in Emilia-Romagna è stata fissata per domenica 17 e lunedì 18 novembre 2024. In queste giornate, i cittadini della regione saranno chiamati a eleggere il nuovo presidente della Giunta regionale e i membri del Consiglio regionale. Gli orari di apertura dei seggi saranno dalle 7:00 alle 23:00 nella giornata di domenica e dalle 7:00 alle 15:00 il lunedì. Poi, si procederà allo spoglio, con un risultato più o meno definitivo che potrebbe essere noto già a partire dalla prima serata di lunedì.
Inoltre, vi è la possibilità che le elezioni in Emilia-Romagna siano accorpate con quelle di altre regioni come l’Umbria e la Liguria, ma per questa decisione sarà necessario attendere l’approvazione definitiva da parte del governo. Specialmente sulla Liguria c’è molto interesse per via delle dimissioni di Giovanni Toti, su di cui grava una serie di capi d’imputazione davvero pesanti.
I candidati alle elezioni regionali Emilia-Romagna 2024
Al momento, sono stati confermati due principali candidati alla presidenza della regione Emilia-Romagna. Da un lato, il centrosinistra ha scelto Michele De Pascale, attuale sindaco di Ravenna e figura di spicco del Partito Democratico. De Pascale sarà sostenuto anche da Alleanza Verdi Sinistra e dal Movimento 5 Stelle, sebbene resti da chiarire la posizione di altre forze politiche come Azione e Italia Viva. Si conferma, in sostanza, il trittico che compone il nuovo campo largo – o forse sarebbe meglio dire campo progressista -, mentre i centristi liberali di Azione e Italia Viva rimangono alla finestra.
Il centrodestra sceglie una civica
Dall’altro lato, il centrodestra ha deciso di candidare Elena Ugolini, rettrice del Liceo Malpighi di Bologna ed ex sottosegretaria all’Istruzione durante il governo Monti. Ugolini si presenta come una figura civica, con l’obiettivo di portare una nuova leadership in una regione storicamente dominata dal centrosinistra. La scelta di porta
Mancando ancora molto alla deadline per la presentazione delle liste e delle candidature, c’è la possibilità che nelle prossime settimane emergano altri candidati, ampliando il panorama elettorale e influenzando ulteriormente l’esito della competizione. Probabilmente il nodo principale da sciogliere sarà proprio quello dei centristi, che dovranno decidere da che parte stare.
Sondaggi elezioni regionali Emilia-Romagna 2024: centrosinistra avanti, destra prova a recuperare
I primi sondaggi realizzati da Nomisma a fine giugno 2024 offrono un quadro interessante della situazione politica in Emilia-Romagna, anche se c’è più di un dubbio riguardante la discrepanza tra i due scenari analizzati.
Secondo le rilevazioni di Nomisma, in una competizione con il campo largo separato, il centrosinistra appare in vantaggio rispetto al centrodestra, con una percentuale del 47,5% contro il 34,1%. La presenza di un “altro candidato” raccoglierebbe circa il 10,7% dei consensi, mentre il Movimento 5 Stelle otterrebbe il 7,7%.
Tuttavia, il quadro cambia leggermente se si considera un’alleanza più ampia tra il centrosinistra e il Movimento 5 Stelle (campo largo/progressista), che insieme otterrebbero il 47,1% Una “somma che non fa il totale”, insomma. In questo scenario, il centrodestra scenderebbe al 32,8%, mentre un candidato esterno ai due blocchi potrebbe raccogliere il 20,8% dei voti.
In termini di intenzioni di voto per i singoli partiti, il Partito Democratico si conferma come la principale forza politica in Emilia-Romagna con il 24,2% delle preferenze, seguito da Fratelli d’Italia al 14,8%. Il Movimento 5 Stelle si attesterebbe al 5,4%, mentre le altre forze politiche come Verdi, Lega e Forza Italia oscillano tra il 4% e il 5%. Non manca però una consistente percentuale di indecisi, stimata intorno al 18%, che potrebbe rivelarsi determinante nel definire l’esito finale delle elezioni.
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