Vulcano Islanda: sesta eruzione in otto mesi, ci sono anche terremoti
Vulcano Islanda: sesta eruzione in otto mesi, preceduta da terremoti.
Giovedì scorso, una nuova eruzione vulcanica ha scosso la penisola di Reykjanes, nel sud-ovest dell’Islanda, segnando il sesto evento di questo tipo dal dicembre 2023. Secondo l’Ufficio Meteorologico Islandese (IMO), l’eruzione ha avuto origine nella zona del Sundhnuksgigarod, situata a est del monte Sylingafell. Questo evento è stato preceduto da una serie di terremoti, che hanno avvertito la popolazione della crescente attività vulcanica nella regione.
La penisola di Reykjanes è nota per la sua intensa attività vulcanica, che ha visto un aumento significativo negli ultimi anni. Dopo una pausa di circa 800 anni, la regione ha iniziato a mostrare segni di riattivazione nel 2021, con una serie di eruzioni che si sono susseguite fino ad oggi. Questo fenomeno è stato attribuito all’accumulo di magma nel sottosuolo, che ha portato a un’attività vulcanica costante e potenzialmente pericolosa per le aree circostanti.
Vulcano Islanda: la penisole di Reykjanes in costante movimento
La penisola di Reykjanes è una delle aree più attive dal punto di vista geologico in Islanda. Con una popolazione di circa 30.000 persone, la penisola rappresenta quasi l’8% della popolazione totale del Paese. L’area è caratterizzata da eruzioni di fessura, un tipo di attività vulcanica in cui la lava fuoriesce da lunghe fratture nel terreno, piuttosto che da un singolo cratere vulcanico. Questo tipo di eruzione tende a causare meno esplosioni violente e a limitare la dispersione di cenere nell’atmosfera, il che riduce il rischio per il traffico aereo.
L’eruzione del giovedì ha seguito un pattern simile a quello osservato nelle precedenti eruzioni, con la lava che fuoriesce da una lunga fessura vulcanica. L’Ufficio Meteorologico Islandese ha stimato che la lunghezza totale della fessura fosse di circa 3,9 km, con un’estensione di 1,5 km raggiunta in soli 40 minuti dall’inizio dell’eruzione.
Vulcano Islanda: nuova eruzione, le città più colpite
L’attività vulcanica nella penisola di Reykjanes non è solo un fenomeno naturale spettacolare, ma rappresenta anche una sfida significativa per la gestione delle infrastrutture locali. In risposta alle eruzioni precedenti, le autorità islandesi hanno implementato misure di protezione per minimizzare i danni alle strutture critiche. Tra queste misure vi è la costruzione di barriere artificiali progettate per reindirizzare i flussi di lava lontano da aree chiave, come la centrale geotermica di Svartsengi, il famoso centro termale Blue Lagoon e la città di Grindavik.
La città di Grindavik, che ospita uno dei principali porti di pesca dell’Islanda e una popolazione di quasi 4.000 persone, è stata evacuata in gran parte già alla fine del 2023, quando i residenti sono stati costretti a lasciare le loro case a causa del rischio crescente di eruzioni. Questa evacuazione è stata una delle misure di sicurezza più significative adottate dalle autorità locali per proteggere la vita e le proprietà della popolazione.
Le conseguenze su traffico aereo: aeroporto di Keflavik ancora aperto
Nonostante l’intensa attività vulcanica, l’aeroporto internazionale di Keflavik, situato vicino alla capitale Reykjavik, non ha subito interruzioni significative. Le eruzioni di fessura, come quelle osservate nella penisola di Reykjanes, tendono a non causare grandi esplosioni o dispersioni significative di cenere vulcanica nella stratosfera, il che riduce il rischio di chiusure aeroportuali. Tuttavia, l’IMO e altre autorità monitorano costantemente la situazione per garantire la sicurezza dei voli.
🔴⚠️🌋🇮🇸The ninth spectacular #eruption has started in #iceland tonight, in an area similar to the one of last eruption in May. Experts of @Vedurstofan say that activity is growing.This video by @livefromiceland shows the lava fountains and flows conferming thw high activity. pic.twitter.com/FPQWASSjvy
— SatWorld (@or_bit_eye) August 22, 2024
Oltre 30 vulcani attivi in Islanda
L’Islanda, con i suoi oltre 30 vulcani attivi, è una destinazione ambita per il turismo vulcanico. La presenza costante di fenomeni vulcanici attira ogni anno migliaia di visitatori, interessati a osservare da vicino le manifestazioni geologiche di questa isola nordeuropea, peraltro nel 2019 votata tra i Paesi più sicuri d’Europa. Tuttavia, le continue eruzioni nella penisola di Reykjanes potrebbero rappresentare un rischio per il settore turistico, soprattutto se dovessero verificarsi eventi più distruttivi.
Eruzione vulcano nella penisola di Reykjanes in Islanda: che succede ora?
Gli scienziati avvertono che la penisola di Reykjanes potrebbe continuare a sperimentare eruzioni vulcaniche per decenni, se non addirittura secoli. Questo fenomeno è dovuto alla riattivazione dei sistemi geologici della regione, che erano rimasti inattivi per secoli.
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